Friday, 23 May 2008

Sudafricani contro le violenze xenofobe

Sindacati, associazioni e personalità politiche hanno denunciato le violenze xenofobe nelle township sudafricane di queste ultime settimane.
Le organizzazioni umanitarie sono state letteralmente sommerse da un volume straordinario di donazioni da parte di sudafricani a favore delle 16mila persone che hanno dovuto lasciare le bidonville a causa degli attacchi, che al momento hanno causato almeno 40 morti.
"La gente dice di vergognarsi di ciò che sta accadendo" ha dichiarato all'AFP Imtiaz Sooliman, presidente dell'ONG africana Gift of the Givers. "Si dicono coinvolti dalla sofferenza di queste persone".

Numerosi immigrati, soprattutto Zimbabweani, Mozambicani, Malawiti e Congolesi lavorano come domestici o giardineri in Sudafrica, ma sono dovuti fuggire dalle township ed ora dormono dai loro datori di lavoro stessi, al riparo dagli attacchi. Sono comunque molti coloro che hanno lasciato il Paese, tra cui 3000 mozambicani, il cui Presidente Armando Guebuza ha assicurato pieno aiuto per il rientro.

Un liceale, Michael Moss, ha fondato un gruppo di discussione sull'accaduto nel social network Facebook. "Le persone dicono di vergognarsi di essere sudafricani. Altri ricordano che prima del 1994 (l'avvento della democrazia), altri Paesi africani avevano aperto le frontiere ai militanti della lotta contro l'apartheid".

Budah Sterah, un utente, sullo stesso sito ha scritto: "Sono un nero sud-africano e un AFRICANO. Uno dei valori basilari dell'essere africano è l'Ubuntu e la fratellanza. Dov'è finita? La nostra società ha perso la morale. È veramente terribile."

Centinaia di studenti e professori dell'Università di Wits hanno protestato contro la xenofobia mercoledì con una manifestazione a Johannesburg ed un'altra manifestazione è prevista per domani a Pretoria, organizzata dalle associazioni per i diritti umani. Anche un'organizzazione padronale ha portato ieri nelle township generi alimentari e coperte per le vittime.

Intanto oggi le violenze si sono propagate alla zona sud-occidentale del Paese, a Città del Capo.

Fonte: AFP, JeuneAfrique

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