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Sunday, 22 June 2008

L'UNHCR chiede l'invio rapido della forza di peace-keeping

L'alto commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr), Antonio Guterres, ha chiesto di dispiegare una forza internazionale di pace in Somalia per risolvere quella che considera una delle peggiori crisi umanitarie dei tempi moderni. «È importante - ha detto Guterres da Nairobi - che vengano trovate risorse per una forza internazionale che riporti stabilità nel Paese, come previsto nel recente accordo di pace di Gibuti».

L'accordo dei primi di giugno tra il governo di transizione somalo e alcuni leader moderati all'opposizione prevede il cessate il fuoco in seguito al dispiegamento dei peacekeepers dell'Onu. [..]

Alla sigla dell'accordo di Gibuti non ha però partecipato il gruppo islamico Al-Shabaab. Il Pam, Programma alimentare mondiale, ha avvertito che entro la fine dell'anno circa 3,5 milioni di somali potrebbero dover dipendere dagli aiuti internazionali per sfamarsi, a causa del conflitto in corso, della siccità e dell'aumento dei prezzi alimentari.

Fonte: vita.it

Wednesday, 4 June 2008

Arrestato per un giorno Tsvangirai, lo sfidante di Mugabe

In questi giorni del vertice FAO, in cui alle critiche all'istituzione in sé, si sono sommate le polemiche per la presenza di Mugabe e di Ahmadinejad, è stato arrestato Tsvangirai, il vincitore del primo turno delle politiche in Zimbabwe, unica speranza di liberare il Paese dal dittatore (vedi vecchi post).

FAO a mio avviso evidentemente fallimentare, poiché la fame nel mondo è in costante aumento [non linko niente: di prove di quello che dico se ne possono trovare a iosa, statistiche su statistiche, per non parlare della crisi alimentare degli ultimi mesi, che secondo alcuni esperti può gettare nel limbo della fame 100 milioni di persone in più oltre agli odierni 850 milioni (c'è chi dice che non sia così: diciamocelo, si tratta di stronzate che si possono dire solo ai Festival dell'Economia)].

In questi giorni, dicevo, Morgan Tsvangirai, a mio avviso l'unica possibilità concreta di scalzare Mugabe, è stato arrestato ieri e liberato oggi senza alcun capo d'imputazione. Una mossa che non ha bisogno di commenti, politica nel senso più stretto del termine. E il 27 giugno, data della prossima convocazione elettorale, si avvicina.

Thursday, 29 May 2008

EuropAfrica e crisi alimentare

La crisi alimentare ha, oltre alle cause congiunturali, legate ad esempio alla cattiva annata, anche cause strutturali, ma anche altre cause, legate alle speculazioni finanziarie. In altre parole: c'è chi ci marcia sopra e chi ci mangia sopra.
"In meno di due mesi le speculazioni sulla fame hanno bruciato 45 miliardi di euro solo per il riso con il prezzo che si e' impennato del 25 per cento per poi tornare rapidamente ai valori iniziali" secondo il presidente della Coldiretti Sergio Marini (VITA).
È di questo che parleranno oggi all'incontro EuropAfrica a Roma (vigilia del Vertice sulla sicurezza alimentare mondiale della Fao) cui parteciperanno Coldiretti e la Rete delle Organizzazioni contadine dell'Africa occidentale (ROPPA), che raggruppa coltivatori di 12 Paesi Africani. Coldiretti sottolinea che ad aumentare sono stati i costi delle sementi e dei concimi; secondo la ROPPA, nonostante il continente disponga dell'80 per cento delle risorse di fosfato necessarie per i concimi, i costi sono tra i piu' alti del mondo. (AGI)
Vertici e organizzazioni come la FAO, messa in discussione da più parti, soprattutto in seguito ai fatti degli ultimi mesi.
Nel frattempo le proteste si susseguono (vedi ad esempio in Somalia, in Egitto, in Guinea Conakry e questa testimonianza dal Camerun) e l'UNICEF ha dichiarato, in occasione della presentazione del rapporto "La situazione dei bambini in Africa" che l'attuale crisi alimentare rischia di aggravare il tasso di mortalità infantile nel continente (Jeune Afrique).

Wednesday, 28 May 2008

Proteste con i proiettili in Guinea Conakry

Le proteste dell'esercito nella capitale Conakry, conclusesi ieri, proseguivano da venerdì con l'occupazione delle caserme ed hanno provocato complessivamente 3 morti e 22 feriti, tutti a causa di proiettili vaganti.

Ciò che ha riportato la calma è stato, ieri sera, il discorso alla nazione del nuovo Primo Ministro Ahmed Tidiane Souare (eletto solo la settimana scorsa al posto di Lansana Kouyate), che ha elencato le concessioni governative ai militari.
Tra le rivendicazioni (soddisfatte) dei soldati, la destituzione del Ministro della Difesa, il generale Mamadou Bailo Diallo, il pagamento degli arretrati di salario (motivi analoghi a quelli della protesta del maggio scorso, quando fu destituito il predecessore di Diallo, il generale Arafan Camara) e la riduzione del prezzo del riso. Souare ha poi annunciato la liberazione di tutti i militari detenuti in seguito ai disordini del 2007 (quando morirono oltre 130 persone).

È anche il continuo rincaro dei generi alimentari a creare tensione nel Paese. Infatti, come ricordano i media locali, richieste analoghe sono state avanzate nei mesi scorsi da tutti i settori dell’amministrazione pubblica, dagli insegnanti ai medici, senza aver mai ottenuto risposta.. ma, come è evidente, le altre categorie non possiedono i mitragliatori.

Fonte: Apcom, Misna

Monday, 12 May 2008

Fao: presidente del Senegal chiede di sopprimerla

Il Presidente del Senegal Abdoulaye Wade ha chiesto la soppressione dell'Agenzia dell'Onu per l'agricoltura e l'alimentazione (Fao) [..]"Nonostante tutti i meriti del suo Direttore generale, è l'istituzione della Fao a dover essere messa in discussione", ha detto Wade in una dichiarazione trasmessa per radio e televisione. "L'attuale situazione è in gran parte un suo fallimento e le sue grida non sortiranno alcun effetto - ha aggiunto - questa istituzione che svolge attività già affidate ad altri, apparentemente più efficaci, è un pozzo di denaro in gran parte speso per poche operazioni poco efficaci sul terreno".

Il Presidente senegalese ha ricordato di aver "chiesto da tempo" il trasferimento in Africa della Fao, oggi con sede a Roma, perchè "nulla giustifica la sua presenza oggi in un paese sviluppato". Tuttavia, ha concluso, "questa volta, chiedo di più, occorrerebbe eliminarla". Wade ha quindi ricordato che il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad) ha promesso "200 milioni di dollari per gli agricoltori poveri dei paesi più colpiti". La disparità di costo degli interventi della Fao e dell'Ifad, ha aggiunto, "mostra la progressiva marginalizzazione" della Fao e giustifica la sua soppressione, come pure il trasferimento dei suoi "utili all'Ifad, "che potrebbe diventare un Fondo mondiale di assistenza all'agricoltura con sede obbligatoria in Africa". [..]

Articolo completo: vita.it

Thursday, 8 May 2008

Proteste in Somalia

Continuano gli scontri in Somalia e a Mogadiscio in particolare. Oltre alla continua fuga di profughi dalla capitale (nel 2007 700mila persone secondo il Corriere), il problema in queste ultime settimane a Mogadiscio come altrove, è la vertiginosa crescita dei prezzi degli alimenti, cresciuto per alcuni prodotti fino al 375% nell'ultimo anno. Aumenti aggravati dal fatto che in molti esercizi si accettano esclusivamente dollari americani. Continuano le proteste popolari contro l'aumento del costo degli alimenti, come quelle numerose in Egitto.

Lunedì 5 maggio i militari hanno ucciso due manifestanti durante la protesta nel mercato cittadino di Barakat, nella capitale somala, cui hanno partecipato 10000 persone (corriere).

Secondo Greenreport, è stato ucciso da milizie irregolari anche un camionista che si occupava di portare in Somalia alimenti per il Programma Alimentare Mondiale (PAM) ed è il secondo a morire di quest'anno.

I disordini nel Paese non accennano ad arrestarsi. Secondo testimoni oculari la scorsa notte almeno 23 persone sono morte nel combattimento tra soldati dell'Etiopia e miliziani islamici, vicino a Garsani, un villaggio della Somalia centrale situato circa 300 chilometri a nord di Mogadiscio, dove i ribelli avevano teso un'imboscata a un convoglio di Addis Abeba (Repubblica).

Sunday, 4 May 2008

Crisi dei prezzi degli alimenti in Egitto

Food price crisis bites in Egypt

Attivisti politici liberali e di sinistra hanno proclamato uno sciopero generale per oggi per protestare contro l'aumento dei prezzi. I Fratello Musulmani, il più grande gruppo di opposizione del paese, ha appoggiato l'iniziativa.

Uno sciopero simile il mese scorso ha riscosso un debole consenso, ma ha visto due giorni di scontri tra polizia e dimostranti nella città di Mahalla al-Kubra, dopo che i servizi di sicurezza hanno impedito ad alcuni lavoratori tessili di manifestare (foto).

Il Presidente Hosni Mubarak ha offerto ai lavoratori del settore pubblico un incremento del 30% dei salari al fine di soffocare il malcontento e le agitazioni. Gli attivisti continuano la protesta sostenendo che il governo non sta facendo abbastanza per venire incontro alle necessità dei cittadini.

"Vogliamo salari al livello dei prezzi," dice Ahmed Maher, il giovane ingegnere che ha dato il via allo sciopero. "Vogliamo che gli uomini del partito al potere non possano più controllare il costo dei prodotti. Vogliamo giustizia sociale - il governo deve esercitare influenza sui prezzi."

Si temono arresti

Maher sta usando Facebook per promuovere lo sciopero. Ha parlato ai microfoni di BBC dicendo che teme di venire arrestato. Due altri attivisti del web sono in prigione a causa degli scioperi degli ultimi giorni. [..]

Il costo degli alimenti è cresciuto notevolmente in Egitto negli ultimi mesi. Alcuni alimenti di base hanno visto il loro prezzo quasi raddoppiare. Il 40% degli egiziani vive sotto la linea della povertà di 2 dollari al giorno e molti di essi hanno visto peggiorare le loro condizioni negli ultimi mesi. [..]

"Ciò che è chiaro è che attraverso mezzi politici o mezzi di sicurezza [le autorità] stanno negando ogni iniziativa della gente" dice Madiha Doss, un professore universitario che aveva tentato di visitare i feriti di Muhalla insieme ad un gruppo di attivisti. [..]

Articolo completo: BBC

Monday, 28 April 2008

Pane ed armi

Il rapporto 2007 del SIPRI, l’accreditato istituto per il disarmo svedese, descriveva uno scenario inquietante relativamente alla dotazione di armi e alle cifre che vengono spese per armare gli eserciti ed alimentare le guerre che devastano il pianeta, producendo miseria, fame, macerie e disperazione. Dal 1997 al 2006 l’incremento delle spese per gli eserciti è stato pari al 37%. Nel solo 2006 la cifra spesa per gli armamenti è stata di 1.204 miliardi di dollari. La graduatoria è aperta dagli Stati Uniti, seguono Regno Unito, Francia, Cina, Giappone, Germania, Russia, Italia, India. Il 60% del mercato di esportazione delle armi è diviso equamente tra Stati Uniti e Russia, mentre l’Europa detiene il 20% del mercato complessivo. All’interno degli Stati europei, l’Italia, registrava il livello più elevato di esportazioni dal 1985. Livello ancora aumentato - in misura enorme - nel 2007 [..] le esportazioni italiane di armi hanno sfiorato i 2,4 miliardi di euro, con un incremento del 9,4% rispetto all’anno precedente.
Il caso italiano è lo specchio di quel che accade nel mondo, rispetto alla corsa forsennata alla produzione e al commercio di armamenti. Secondo le stime internazionali, se fossero investiti 57 miliardi di dollari in interventi medici di base, si potrebbero salvare dalla morte certa otto milioni di vite l’anno; sempre secondo le stime, basterebbero 135 miliardi di dollari per raggiungere gli “obiettivi del Millennio”, decantati dall’ONU.
Uccidono le armi e uccide anche la mancanza di cibo. L’Organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di Alimentazione e Agricoltura, la benemerita FAO, invita, nel suo ultimo rapporto, i Paesi donatori e le istituzioni finanziarie internazionali, ad incrementare la propria assistenza ai paesi che soffrono la fame, per un ammontare compreso tra 1,2 ed 1,7 miliardi di dollari. Un’inezia, rispetto alle cifre che gli Stati spendono per armarsi.
Il prezzo dei cereali nelle nazioni povere del mondo, che già nel 2006-2007 era aumentato del 37%, aumenterà, si stima, nel 2007-2008, del 56%. Oggi, il grano viene pagato il doppio dell’anno scorso. L’aumento dei fertizzanti è del 25% (+200% in un quinquennio). L’esportazione del riso è stata del tutto o quasi sospesa in Vietnam, India, Egitto, Cina, Cambogia, Argentina. Le esportazioni di grano sono state ridotte da Argentina, Russia e Kazhakistan. Scontri e rivolte per il cibo si sono verificati nell’ultimo periodo in Egitto, Camerun, Costa d'Avorio, Senegal, Burkina Faso, Etiopia, Indonesia, Madagascar, Mauritania, Guinea, Mozambico, Filippine, Pakistan, Thailandia e Haiti. Per i paesi africani a basso reddito con deficit alimentare, si stima l’aumento del prezzo per tariffe e trasporto del petrolio del 74%, a causa dell'impennata dei prezzi dei cereali, delle tariffe dei trasporti e del petrolio. [..]

Articolo completo su Agenzia Fides