Wednesday 21 May 2008

Guerre tra poveri

Guerre tra poveri, così si usano chiamare in questi giorni i fatti di Napoli ed i fatti di Johannesburg e di Alexandra: tragiche assonanze tra eventi agghiaccianti e, purtroppo, tutt'altro che isolati.
Da una parte del globo, quella meridionale, vi sono scontri tra neri sudafricani e neri immigrati da altri Paesi africani, in fuga da condizioni disperate come gli zimbabweani, ma anche dalla Somalia, dal Malawi e dal Mozambico. Gli appelli alla concordia del Nobel per la Pace Nelson Mandela sembrano lettera morta in questi giorni. Gli arrivi di questi mesi di profughi zimbabweani, legati alle incerte elezioni presidenziali, hanno peggiorato certamente la percezione che i sudafricani avevano delle ondate migratorie. Gli immigrati di ogni nazionalità fuggono nelle stazioni di polizia e nelle chiese.
Dall'altra, nella bistrattata Napoli, città dell'emisfero settentrionale invasa dall'immondizia dell'iperproduttività del Nord e della camorra, accadono episodi che vorrei leggere in un libro, per poterlo chiudere e pensare che, in fondo, essi non sono mai accaduti.
Episodi che per la tranquillità della nostra anima etichettiamo con aggettivi quali "belluino" o "ferale", cercando di rimuovere che la mano, la mente, è assolutamente umana, uguale alla nostra, solamente un pò più disperata, un pò più affamata, un pò più impaurita.

1 comment:

Anonymous said...

Sai già quanto io sia d'accordo.
E "guerra tra poveri" è la prima idea che viene alla mente, mentre tutti si scordano di guardare verso chi ha la responsabilità di quella disperazione...