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Thursday, 26 July 2007

Campagna di disinvestimento mirato: export italiano aumentato di oltre l' 80% dall'inizio del massacro in Darfur

Italian Blogs For Darfur da qualche tempo ha dato il via alla campagna di disinvestimento in Darfur ed il presente articolo è tratto dal blog IB4D.

Sono molte le grosse aziende italiane presenti sul territorio sudanese. La più importante è la APS Engineering Company Roma, società attiva nel campo della progettazione e
realizzazione di impianti petroliferi, gas, petrolchimici, ecc., che ha acquisito un importante contratto nei quadro della realizzazione "Grass Root" di una grossa Raffineria a Port Sudan. L'investimento previsto e' di qualche miliardo di dollari. Presenti anche Enel Power (costruzione di una stazione di pompaggio idrico in zona Kash el Girba); Technosystem (progettazione, costruzione, integrazione e fornitura di apparati e di sistemi di broadcasting in particolare trasmettitori); Meregalli (contratto di 6,7 milioni di euro per la fornitura e l'installazione di una stazione di pompaggio delle acque del Nilo nello Stato del Sinnar, cofinanziato dal Ministero delle finanze sudanese); CMC (costruzione di un albergo su finanziamento libico); The Italian Tourism Co. Ltd. (costruzione di un albergo nella zona di Karima e di un campo tendato nella zona di Merowe); Società Nuova Magrini (produzione di apparecchiature elettriche ed elettroniche); Ascot (progettazione e realizzazione di macchinari e di impianti per la produzione di energia elettrica e termica).

La graduatoria dei fornitori vede al primo posto l'Arabia Saudita (quota di mercato 11,4 per cento), seguita dalla Cina (con una quota di mercato del 10,6 per cento), Emirati Arabi (6 per cento) e dall'Italia (3 per cento).

L'Italia, con un export aumentato di oltre l'80 per cento rispetto al 2004, ha guadagnato una quota di mercato, nella lista dei fornitori esteri, pari al 3 per cento, con investimenti diretti di 2 milioni di dollari nel solo nel primo semestre 2006.*

*dati della Camera dei Deputati e del Ministero degli Affari Esteri

Sunday, 22 July 2007

Rinvio per la seduta sul caso Pfizer in Nigeria

La causa tra la Pfizer e il governo nigeriano di cui ho parlato a inizio luglio ha visto una nuova seduta della corte venerdì 20 luglio.
Nel 1996 un'epidemia di meningite colpì la Nigeria ed in particolare lo stato del Kano, a nord del paese. In quel periodo Pfizer sperimentò senza autorizzazione un nuovo farmaco, il Trovan, su 200 bambini, 18 dei quali sono morti (11 secondo Pfizer) e altri dei quali hanno riportato danni permanenti.
A inizio giugno il governo africano chiedeva 7 miliardi di dollari alla casa farmaceutica per la responsabilità di tali danni sui bambini.
Pfizer sostiene la non sussistenza di un legame tra la sperimentazione del farmaco e tali conseguenze sui bambini, causate invece dalla meningite.
Dimentica però il fatto che aver sperimentato Trovan, con la sospensione dell'utilizzo dell'antibiotico cloramfenicolo utilizzato nello stesso ospedale su altri pazienti da Medecins sans frontières (come ricordato da Zadig), può esser stato fatale per i bambini e, in tal caso, deve inchiodare alla proprie responsabilità l'azienda.

Secondo BBC ora il governo dispone di nuove prove contro Pfizer, poiché è stato dimostrato che che non ottenne in consenso delle famiglie alla sperimentazione, cosa che invece era obbligatoria. La casa farmaceutica sostiene invece che si debba parlare di "rappresentazione fraudolenta" più che di frode delle famiglie, una definizione più soft che permetterebbe di raggiungere una condanna meno pesante. Il 12 luglio, inoltre, un responsabile del gruppo in Nigeria ha affermato di aver ricevuto l'autorizzazione delle autorità nigeriane prima di procedere ai test terapeutici.

Nella seduta di venerdì la Nigeria ha presentato una nuova denuncia contro il gigante farmaceutico americano, reclamando un risarcimento di 769,4 miliardi di naira, pari a circa 6 miliardi di dollari. A sorpresa in mattinata l'avvocato del governo federale, la signora Babatunde Irukera, aveva ritirato la prima denuncia di 7 miliardi.
Secondo AGI la causa di questa relativa marcia indietro è data dal fatto che il processo rischia di saltare a causa di un cavillo legale, cioè gli 11 anni di ritardo con cui esso è stato avviato. La nuova istanza è utile al fine di spiegare che il ritardo e' dovuto all'attesa degli esiti di un processo sullo stesso caso che si teneva negli Stati Uniti.
Nel nuovo documento l'accusa chiede inoltre alla Corte di concludere che i test effettuati nel nord del paese erano "illegali e reprensibili" e "non avevano nessun scopo umanitario ma solo fini commerciali".

Anche lo stato del Kano, il più colpito dall'epidemia, ha avviato una causa civile contro l'impresa multinazionale, chiedendo un risarcimento di 2,75 miliardi di dollari. Quest'ultimo processo è aggiornato al 3 ottobre.

Monday, 2 July 2007

Il 20 luglio riparte il processo alla Pfizer

Il governo nigeriano ha chiesto 7 miliardi di al colosso farmaceutico statunitense Pfizer con l'accusa di aver sperimentato medicinali senza autorizzazione su 200 bambini: 18 i bambini morti secondo la Nigeria.

È aggiornato al 20 luglio il processo che vede la Pfizer sotto accusa per aver violato la legge nigeriana, la Dichiarazione internazionale di Helsinki e la convenzione ONU sui diritti dei bambini. Fatica a partire il processo intentato dal governo contro il colosso farmaceutico statunitense. Sotto accusa la sperimentazione avviata dall'azienda americana 11 anni fa. Un processo che si è aperto i primi di giugno e che ieri il giudice dell’Alta Corte Federale di Abuja ha deciso di aggiornare al mese prossimo, dopo aver respinto la richiesta dell’accusa di presentare nuovi elementi.

Nel 1996 in Nigeria scoppia un’epidemia di meningite che si diffonde presto in tutto il paese. L’azienda americana Pfizer risponde alla richiesta di aiuto lanciata dall’OMS e dal governo nigeriano, e invia un team di medici da New York nello stato di Kano, nel nord del paese. I medici, oltre alle normali operazioni sanitarie, partono con un progetto di sperimentazione di un farmaco nuovo: il Trovan. 200 bambini vengono usati come cavie: a 99 viene somministrato un alto dosaggio di Trovan, al gruppo di paragone, gli altri 101, viene dato invece un basso dosaggio di Ceftriaxone, farmaco già noto e in uso.

Ma la medicina non funziona: 18 bambini muoiono, 11 secondo la Pfizer, tutti subiscono gravi conseguenze, chi perde la vista, chi l’udito, chi resta paralizzato. Un’iniziativa non autorizzata, tenuta nascosta dai genitori dei bambini, che non hanno avuto possibilità di scegliere se sottoporre i figli alla sperimentazione o affidarsi ai normali antibiotici in uso. Un’operazione trasparente secondo la Pfizer: tutti ne erano a conoscenza, anche il governo. Un farmaco mai testato prima sull’uomo, è un’altra delle accuse. Un farmaco in una fase di sviluppo avanzato e già valutato su 5000 pazienti, secondo la difesa della casa farmaceutica.

La Pfizer, invece, conferma la morte di soli 11 dei bambini, e sostiene di non poter affermare con sicurezza che la causa dei decessi e delle malformazioni sia stato proprio il principio attivo del Trovan. Eppure il farmaco, mai approvato per il trattamento della meningite, è entrato nel commercio americano nel 1997, e in meno di due anni è stato segnalato dalla Food and drug amministration per l’alto “rischio di tossicità epatica e mortalità” legato al suo uso. L'Unione Europea lo ha invece ritirato totalmente dal mercato.

Nei confronti della Pfizer sono aperte 3 diverse azioni giudiziarie; 31 i capi d’accusa che pendono sull’azienda statunitense, la sua sussidiaria in Nigeria e 10 dipendenti. Ai 7 miliardi di dollari di indennizzo richiesti dal governo nigeriano si sommano i 3 chiesti dallo Stato di Kano: 10 miliardi in totale, che metterebbero in seria crisi il colosso farmaceutico, e ne demolirebbero l’immagine. Una cifra esorbitante, motivata anche da un pericoloso “effetto collaterale” : la popolazione nigeriana, soprattutto nel nord musulmano, dallo scoppio dello scandalo diffida della medicina occidentale. Sono stati distrutti ambulatori e boicottate le campagna di vaccinazione, secondo l’OMS cresce pericolosamente il rischio del diffondersi di poliomielite e altre malattie infettive.

Sara Milanese, su www.nigrizia.it

Monday, 18 June 2007

Il governo nigeriano accusa casa farmaceutica di aver testato farmaci su bimbi

Lagos, 5 giugno - Sette miliardi di dollari è la cifra richiesta dal governo nigeriano al colosso farmaceutico statunitense Pfizer, accusato di aver sperimentato medicinali senza autorizzazione su 200 bambini: 18 i bambini morti secondo la Nigeria.

La Pfizer respinge le accuse di condotta non-etica dopo la denuncia del governo nigeriano: secondo l'accusa l'azienda avrebbe testato farmaci su bimbi cavia. Il governo di Lagos ha chiesto un indennizzo al gigante farmaceutico. Secondo l'accusa, Pfitzer avrebbe sperimentato in modo incauto nel 1996 un medicinale - il Trovan - su 200 bambini affetti da meningite 'approfittando di un'epidemia' che causo' migliaia di morti.