Showing posts with label Madagascar. Show all posts
Showing posts with label Madagascar. Show all posts

Monday, 9 February 2009

Sparatoria di sabato in Madagascar

Continua l'instabilità politica nell'Isola Rossa. Il video seguente è l'epilogo della manifestazione di sabato contro il Presidente.


Attenzione: video con scene reali ed esplicite.

http://www.youtube.com/watch?v=NlVXLaaOIQg&feature=related

Saturday, 31 January 2009

Tiako i Madagascar...



Rompo l'assordante silenzio di questo blog (a causa del fatto che non ho tempo di aggiornarlo seriamente!) perché i fatti malgasci dell'ultima settimana penso vadano riportati, diffusi, discussi.


Qui l'articolo di Nigrizia, che riassume la vicenda, legata ad una specie di avvicendamento al potere tra presidente Ravalomanana e sindaco della capitale. Nigrizia, a mio avviso, non trasmette la gravità di ciò che sta avvenendo sull'isola rossa. I saccheggi e le devastazioni sono in tutta l'isola.

La foto è tratta da questo aggregatore di blog.

Friday, 3 August 2007

Bambini rifiutati in Madagascar

Nella zona sud-est del Madagascar tra i membri delle etnie Antemoro e Antambahoaka, composte principalmente di agricoltori e di pescatori, i gemelli vengono lasciati morire.
Quando un re del passato, infatti, ebbe due gemelli, la popolazione visse in grande miseria. Gli antichi re sono venerati come divinità in Madagascar e questo ha pesanti conseguenze su questi bambini.
Molti gemelli muoiono poco dopo il parto ed i pochi che sopravvivono sono accolti nell'orfanotrofio della città di Mananjary. Panorama offre alcuni scatti e si può cliccare qui per il link ad una ONG malgascia che si occupa specificamente di questi bimbi.

Friday, 27 July 2007

Ravalomanana scioglie l'Assemblea Nazionale senza preavviso

Da giovedì 26 è effettivo il decreto presidenziale che ha sciolto l'Assemblea Nazionale in Madagascar. In altre parole il Presidente Ravalomanana non stava più nella pelle (doveva aspettare dicembre per le elezioni legislative ed il rinnovo dell'Assemblea e per poterne, verosimilmente, ottenere una completamente a suo favore) e dunque li ha mandati tutti a casa nel giro di 48 ore (il decreto è di martedì). E tanti ringraziamenti.

Anche Nigrizia ne parla...

Le elezioni anticipate ora sono previste per il 23 settembre. Sembra che i partiti d'opposizione intendano formare una grande coalizione che li raccolga tutti [Ravalomana il dicembre scorso ha avuto partita facile anche per l'enorme frammentarietà dell'opposizione].
I partiti sarebbero gli stessi che hanno sostenuto il "No" al referendum del 4 aprile, di cui ho parlato a suo tempo.

Intanto qui sotto l'articolo in francese di un giornale malgascio

26 juillet, Tananarive - La dissolution de l’Assemblée nationale est effective à partir d’aujourd’hui, conformément au décret n°2007-717 du 24 juillet 2007. Les regards sont désormais braqués sur Ambohitsorohitra et Mahazoarivo où l’on concocte actuellement le calendrier de l’élection législative anticipée. D’après nos sources, le président de la République et le gouvernement du général Charles Rabemananjara se penchent en ce moment sur les nouveaux découpages des circonscriptions électorales. Les électeurs vont-ils cette fois-ci élire les députés au niveau des districts ou des régions ? Le système de un député par district sera-t-il adopté cette fois-ci ?
Selon toujours notre source, le gouvernement et la Présidence de la République n’arrivent pas à s’entendre sur le système électoral à adopter : scrutin majoritaire à un tour ou scrutin uninominal à deux tours ? Des partis politiques comme le TEZA du conseiller politique du président Marc Ravalomanana roulent actuellement pour ce dernier système pour que les élus aient plus de légitimité. Reste donc à savoir si le chef de l’Etat se soumettra à la suggestion de son conseiller politique. Et quid de la révision de l’actuel code électoral ?

Friday, 18 May 2007

Madagascar: espulso gesuita

Raffaello Zordan

Non sono bastati trentatre anni di impegno pastorale e sociale. E non è bastato l’intervento presso il governo dell’ambasciata di Francia e della Nunziatura di Antananarivo. Sabato 12 maggio, il gesuita francese Sylvain Urfer è stato espulso dal Madagascar, dopo essere stato convocato venerdì al ministero dell’interno, dove si è visto sospendere il visto di soggiorno e gli sono state concesse appena 48 ore per lasciare il paese.

Le ragioni dell’espulsione non sono state rese note. Sylvain Urfer ha lasciato il Madagascar alle 0.50 di sabato con volo Air France alla volta di Parigi. Ad amici e conoscenti, comprese molte autorità ecclesiastiche, la polizia ha impedito di salutare il gesuita all’interno dell’aeroporto internazionale di Ivato.

Padre Urfer, laurea all’Istituto di studi politici di Parigi, è un intellettuale che non ha mai lesinato critiche ai responsabili politici malgasci ed è sempre stato scettico sull’effettiva volontà di cambiamento del presidente-imprenditore Marc Ravalomanana, al potere dal 2002 e riconfermato nel dicembre 2006.

All’inizio della sua missione, padre Urfer insegna nei grandi collegi di Antananarivo: Saint Michel e Saint Antoine. Dal 1980 al 2005 è parroco d’Anosibe, uno dei quartieri più poveri della capitale, e per il suo impegno per lo sviluppo viene soprannominato “il sacerdote dei poveri”. Nel 1989 fonda il Centro studi Fede e Giustizia e pubblica diversi libri sulla situazione del Madagascar. È anche membro attivo dell’Osservatorio sulla vita pubblica (Sefafi), che elabora e rende noti regolarmente dei rapporti sulla situazione politica, economica e sociale del paese.

L’arcivescovo di Antananarivo, mons. Odon Razanakolona, che ha saputo dell’espulsione dal responsabile dei gesuiti del Madagascar, ha manifestato la sua sorpresa e ha ringraziato padre Urfer per il lavoro svolto in tanti anni.

La chiesa cattolica, che ha avuto una parte non piccola nell’ascesa di Marc Ravalomana alla presidenza della repubblica, ha preso di recente le distanze dal governo in merito al referendum costituzionale del 4 aprile scorso, che Ravalomanana ha fortemente voluto e che ha visto prevalere i “sì”. Il referendum – secondo la chiesa preparato in fretta e furia, senza che i malgasci siano stati correttamente informati: il nuovo testo è stato reso noto una ventina di giorni prima del voto – ha avuto una bassa partecipazione (40% secondo il governo 20% secondo l’opposizione) e ha introdotto modifiche sostanziali alla costituzione: abolizione delle province autonome e istituzione delle regioni; maggior poter alle comunità locali; maggior potere al presidente; abolizione della “laicità dello stato”.


Fonte: http://www.nigrizia.it

Thursday, 12 April 2007

Saturday, 7 April 2007

Madagascar: il referendum.... è assolutamente passato!!!!

Eh, sì, c'era da aspettarselo, ma volevo crederci almeno per un poco. Con un tasso di partecipazione al 41% (il più basso della storia malgascia e comunque invalido in qualsiasi Paese dotato di una Costituzione generica) e attraverso la falsificazione dei voti (mancanza dei rappresentanti del No agli uffici elettorali, mancanza delle schede per il No, come mostrava la vignetta del Madagascar Tribune di qualche giorno fa) il referendum è passato. I malgasci era fortemente contrari a questo referendum, su questo non c'è dubbio. Per altro, soprattutto nelle zone colpite pesantemente dai cicloni nei mesi passati, la gente era fortemente scontenta della politica governativa.

E c'è di peggio. Il Presidente ha proclamato le elezioni anticipate per i Senatori ed i Sindaci delle città entro la fine dell'anno. Praticamente per tutti gli organi dotati di potere eccetto se stesso e i Deputati (per i quali probabilmente se la sente di aspettare fino al 2008).


Ne vale anche la vignetta, ingenua forse, ma autentica... "Il pic-nic dei poveri" E non tacciamo di ingenuità gente che vive con meno di un dollaro al giorno, che in Madagascar rappresentano la metà della popolazione.

Buona Pasqua.

Si fa per dire naturalmente.

Friday, 6 April 2007

Madagascar: il referendum non è assolutamente passato!!!!

La più bassa affluenza alle urne nella storia del Paese e i voti sfavorevoli sono in maggioranza. Basti pensare che nella capitale stessa, ove da più di 10 anni il Presidente vince le elezioni (prima come sindaco e poi due volte come Presidente della Repubblica) e sua roccaforte dal punto di vista del bacino di preferenze, ha votato favorevolmente solo il 35% dei votanti.

Ciò è avvenuto grazie all'influenza dell'organismo rappresentante la Chiesa Cristiana (Cattolica, Protestante, Luterana ed Anglicana) in Madagascar.

In altri termini, per una volta (ma tranquilli, sarà l'unica!), ringrazio che esista un organo così potente, che ingerisca nella vita politica e contrasti un potere che ormai è a pochi passi dal divenire qualcosa di diverso da una rappresentanza democratica. Per il momento, è stato fermato.

Tuesday, 27 March 2007

Madagascar, cicloni tropicali

Intanto, mentre non si parla del Madagascar, in cui una legge liberticida sta per passare, i cicloni fanno il resto.. vi segnalo questa testimonianza...

http://rainbowsend.splinder.com/post/11527267/ne+hanno+parlato+i+telegiornali%3F

Friday, 23 March 2007

Referendum in Madagascar


non si trovano le cartelle per il "NO", per lo "TSIA"... Sembra che l'unico pericolo per l'approvazione del quesito referendario sia il tasso di astensione.... Speriamo!!!

Fonte della vignetta: www.madagascar-tribune.com

Thursday, 22 March 2007

Referendum in Madagascar


Non se ne parla ed è grave, perché il silenzio è il miglior alleato di chi vuol sopprimere una democrazia. Il presidente del Madagascar Marc Ravalomanana ha promosso un referendum costituzionale per rafforzare il proprio potere personale, per creare distinzioni tra cittadini cristiani e non cristiani, protestanti e non protestanti, di etnia Merina e di etnia costiera.


Il presidente del Madagascar Marc Ravalomanana
Il 4 aprile si celebrerà un referendum promosso dal partito del Presidente il cui risultato è tristemente prevedibile e che si concluderà con una vittoria del Sì, del “oui”, dell'“eny”.
Partiamo con l'enunciazione del quesito referendario: “Approvate il progetto di revisione costituzionale per lo sviluppo rapido e durevole della regione al fine di migliorare il livello di vita dei malgasci?”
Insomma, bisogna essere scemi per votare contro, ammettiamolo. Oppure informati, ma in Madagascar non è facile trovare fonti informative alternative e gran parte dell'informazione passa attraverso la compagnia radio-televisiva del Presidente. Il Consiglio Nazionale Elettorale avrebbe però stabilito la disponibilità di 40 minuti giornalieri per ognuna delle due parti.
La legge di revisione propone un rafforzamento dei poteri del Presidente, che potrà imporre la legge marziale “in caso d'urgenza o di catastrofe”. Si prevede l'introduzione dell'inglese come lingua ufficiale e l'eliminazione del termine “laico” dalla Costituzione.
Il Presidente Marc Ravalomanana ha aperto la sua campagna per il Sì durante una messa ecumenica nella sede del suo partito, TIM (Ti amo Madagascar) ad Antananarivo. Egli è un pastore protestante ed auspica l'ampliamento dei poteri delle Chiese nel Paese.
Tra i numerosi partiti per il “No” troviamo l'Arema, il partito dell'ex-presidente Ratsiraka. Le possibilità del “No” sono legate in gran parte alle capacità di coalizzarsi dei partiti all'opposizione.
Fonti: lemonde.fr, allafrica.com, rfi.fr