Tuesday, 27 March 2007

Sudan: Governo rigetta le accuse di coinvolgimento nelle violenze

Il Sudan rigetta le accuse del rapporto dell’Onu di aver orchestrato le violenze in Darfur. Nel Consiglio dei Diritti Umani si apre un braccio di ferro tra Unione Europea che chiede di intervenire e gli alleati del Sudan che contestano il rapporto. Il rapporto sui diritti umani in Darfur della Missione di Alto livello del Consiglio dell'Onu presentato una settimana fa a Ginevra, ha generato un vero e proprio braccio di ferro tra l’Unione Europea e il Sudan ed i suoi alleati.
Secondo il rapporto il governo sudanese ha orchestrato e partecipato ai crimini contro l’umanità che si continuano a perpetrare in Darfur. Le forze governative avrebbero agito d’accordo con le milizie janjaweed, coprendone poi i crimini.
“Gli attacchi ai civili sono quotidiani e su larga scala, le violenze sessuali sono sistematiche, come le torture. Gli arresti e le detenzioni arbitrarie sono comuni, come la repressione della dissidenza politica e le restrizioni arbitrarie della libertà politica” denuncia il rapporto. A rendere più grave ancora la situazione, lo spazio di azione delle organizzazioni umanitarie si va riducendo; il governo di Karthoum si era perfino rifiutato di rilasciare visti di viaggio ai membri della missione.

Il rappresentante sudanese nel Consiglio dei Diritti Umani ha definito il rapporto ingiusto, di nessuna legittimità ed ha chiesto che il documento non venga né discusso né votato dal Consiglio. L’Algeria a nome dei paesi arabi, il Pakistan per l’Organizzazione della Conferenza Islamica e lo Sri Lanka per il gruppo asiatico hanno deciso di sostenere la domanda di rigetto del rapporto presentata dal Sudan. I paesi europei rappresentati al Consiglio, molti paesi africani, e quasi tutta l’America latina spingono invece per una azione collettiva, prevista dalla Carta delle Nazioni Unite, dato che “i mezzi per la pacificazione adottati finora si sono rivelati inadeguati”. L'UE spera quindi di convincere i 47 membri del Consiglio della necessità di intervenire.

Fonte: Sara Milanese per www.nigrizia.it

2 comments:

Anonymous said...

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