Saturday, 19 April 2008

Tensioni in Zimbabwe

Ho scritto 'tensioni' nel titolo per due motivi: uno non so scrivere i titoli, quindi spesso rinuncio in partenza, anche se mi rendo conto che non è una gran tattica, due perché voglio ancora illudermi che quelle che sono in atto in Zimbabwe siano tensioni, ma mi rendo conto purtroppo di aver utilizzato un eufemismo.
I dati sulle elezioni non sono ancora usciti ufficialmente, in quanto il Presidente Mugabe non intende accettare la sconfitta, come ha chiaramente ripetuto.
In questi giorni è ripartito il riconteggio delle schede elettorali, voluto dal dittatore Mugabe e che l'opposizione ha tentato inutilmente di fermare. Tale riconteggio, anche se di sole 23 sezioni (in cui il Presidente è uscito sconfitto), potrebbero ribaltare il risultato elettorale e mettere a repentaglio la maggioranza ottenuta dallo sfidante Morgan Tsvangirai.
Per la cerimonia per i 28 anni di indipendenza del Paese Mugabe ha fatto il suo primo discorso pubblico dalle elezioni, affermando che la democrazia si è instaurata in Zimbabwe solo in seguito alla liberazione dalla Gran Bretagna. Nello stesso discorso ha sminuito i suoi oppositori, dipingendoli come i protetti della ex-madre patria. Quelle sulla democrazia sono state parole naturalmente prive di ogni significato, perlomeno per quanto riguarda la vita nel Paese negli ultimi anni. Human rights watch (hrw) oggi ha denunciato la presenza di campi di tortura, utilizzati contro gli avversatori del regime, ma anche contro comuni cittadini. L'ong ha raccolto testimonianze di più di 30 persone ferite negli ultimi 10 giorni dai militari. Hrw si appella all'Unione Africana, affinché intervenga e vi sia modo di far uscire il Paese da questa situazione.
Intanto continua il flusso di zimbabweani che tentano di lasciare il Paese per recarsi principalmente in Sudafrica.
Ad aggravare la situazione, due giorni fa è arrivata nel porto sudafricano di Durban una nave cinese carica di armi destinate allo Zimbabwe. Attualmente i lavoratori sudafricani si sono rifiutati di scaricare i containers e la nave è bloccata, ma il governo sudafricano (già criticato dall'ONU per la sua posizione troppo morbida nei confronti di Mugabe, ad esempio nelle sue dichiarazioni della settimana scorsa) ha comunicato di non poter fermare legalmente il carico.

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