In questa piatta e monotona campagna elettorale c'è un assordante silenzio su numerose questioni. Ritengo in questo spazio sia necessario rilevare, come ha fatto Zanotelli ben prima di me, il silenzio, vissuto in maniera naturale, sulle questioni africane.
Trovo stupefacente la naturalezza con cui nessuno si preoccupa di dire nulla sull'Africa. Ad esempio durante le presidenziali in Francia, Paese ben più civile del nostro, i candidati vennero a lungo interrogati sulle loro intenzioni sul Darfur. Qui qualche candidato probabilmente nemmeno sa che è il Darfur.
Nessuno ci dice che si vuol fare dell'aiuto allo sviluppo, che negli ultimi 15 anni è andato progressivamente diminuendo e della percentuale del PIL che invece va alla difesa, sempre altissima a mio avviso [anche perché non viene spesa per la Difesa dello Stato, ma per ben altro..].
Sull'inaccettabile condizione dei migranti nel nostro Paese, che per regolarizzarsi devono giocare alla lotteria una volta all'anno [detta Decreto Flussi] e sperare di essere tra i fortunati vincitori. Se vincitori, per ottenere il rinnovo del permesso devono attendere tempi biblici, che limitano di fatto le loro possibilità sacrosante di muoversi liberamente, ad esempio nell'Unione Europea.
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