Monday, 30 April 2007

Zimbabwe: repressioni e brutalità

27 Aprile 2007
Dal 2000 si assiste all'erosione del rispetto dei diritti umani in Zimbabwe. Caso eclatante fu la distruzione di massa di abitazioni e beni di sussistenza di 700.000 persone nel 2005.


Le violenze e le violazioni dei diritti umani nel Paese sono ormai all'ordine del giorno. L'11 marzo 2007 si celebrava nella capitale Harare un incontro di preghiera dell'"Alleanza Cristiana" a cura degli oppositori del regime. La polizia ha ucciso Gift Tandare, un attivista locale. Lo stesso giorno la polizia ha arrestato una cinquantina di persone, tra cui i leader dell'opposizione politica e altri attivisti, che prendevano parte a un incontro di preghiera. Molti degli arrestati sono stati picchiati brutalmente, fino al punto di subire torture, nella stazione di polizia di Machipisa, nella capitale. Morgan Tsvangirai, leader del Movimento per il Cambiamento Democratico, il partito all'opposizione, ha riportato una frattura mentre a Lovemore Madhuku dell'Assemblea costituente nazionale e' stato rotto un braccio. Altri due militanti dell'Mdc, Grace Kwinjeh e Sekai Holland, sono rimasti gravemente feriti. La polizia ha costretto i feriti a rimanere in cella, vietando loro di ricevere cure mediche e incontrare gli avvocati.
Elisa Burchett delle Nazioni Unite ha raccolto la testimonianza di Grace Kwinjeh, che l'11 marzo è stata arrestata e percossa brutalmente per la strada durante l'incontro di preghiera insieme agli altri attivisti. 4 ore di percosse le hanno provocato ferite interne del cranio e gravi ferite ai tessuti molli, in particolare ad un orecchio che le si era quasi staccato. Altre persone furono sottoposte a tortura insieme a lei.
È stata ulteriormente interrogata e torturata. Essendo la Deputata per le Relazioni Internazionali dell'mdc le è stato possibile recarsi in Sudafrica per le cure mediche necessarie. Da lì si recata al Quartier Generale delle Nazioni Unite per raccontare la propria storia e denunciare le violenze ed i soprusi messi in atto dall'attuale regime.

Interessante anche questa testimonianza di un ragazzo scappato dal paese ed emigrato a Roma, che mostra il retro della medaglia degli effetti di questo regime dittatoriale, che spinge gli abitanti a scappare dal proprio paese per venire in Europa a subire nuove angherie e nuove ingiustizie.

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