28 febbraio - apcom- Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha salutato l'accordo per un governo di coalizione firmato dal presidente keniano Mwai Kibaki e il leader dell'opposizione Raila Odinga.
Lo ha indicato il suo portavoce, Michele Montas. Ban "accoglie calorosamente" l'accordo annunciato a Nairobi, che "rappresenta un'apertura verso la risoluzione della crisi e dà al popolo keniano la speranza di un ritorno alla stabilità democratica nel loro Paese", ha dichiarato Montas in una nota, "Si congratula con il presidente Mwai Kibaki e Odinga, per lo spirito di compromesso di cui hanno dato prova firmando questo accordo. Si congratula anche con Kofi Annan (suo predecessore, ndr) e il gruppo di eminenti personalità africane per il loro contributo determinante nella mediazione ". "In futuro, deve essere data importanza all'attuazione dell'accordo concluso e sui problemi a lungo termine che questa crisi ha fatto emergere in primo piano in Kenya", ha proseguito la nota, "Anche se occorre rallegrarsi per l'intesa, deve ancora essere portata una notevole attenzione alla diminuzione delle tensioni tra le comunità e alla risoluzione dei gravi problemi umanitari nel Paese".
Il presidente keniano Mwai Kibaki e il capo dell'opposizione Raila Odinga hanno firmato a Nairobi un accordo di governo che deve risolvere la sanguinosa crisi post-elettorale, quasi due mesi dopo l'inizio delle quotidiane violenze politico-etniche che hanno scosso il Paese. Le due parti rivali hanno firmato il documento durante una cerimonia pubblica, alla presenza del mediatore dell'Unione africana (Ua), l'ex segretario generale dell'Onu Kofi Annan, e del presidente dell'Ua, Jakaya Kikwete.
L'accordo di governo di coalizione prevede in particolare la creazione della carica del primo ministro e dei due vice primi ministri. Il Kenya è sprofondato in una delle sue crisi peggiori dall'indipendenza nel 1963, nata con la contestazione di Odinga della rielezione di Kibaki in occasione delle presidenziali del 27 dicembre, falsate da gravi irregolarità secondo gli osservatori. Oltre 1.500 persone sono morte nelle violenze politico-etniche che hanno seguito il voto, secondo i dati della polizia. Circa 300.000 gli sfollati, secondo Croce Rossa keniana.
Fonte: vita.it
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