Sunday, 27 July 2008
Dubbia tregua in Somalia
Thursday, 24 July 2008
Gbagbo minaccia di dissolvere il governo diretto da Guillaume Soro
CÔTE D'IVOIRE - 22 luglio 2008 - APANEWS
Laurent Gbagbo ha minacciato martedì di dissolvere l’attuale gabinetto del Primo ministro Guillaume Soro, perché, secondo il capo dello Stato, la Costa d’Avorio ha bisogno di un “governo che governa”, un “governo omogeneo”, malgrado “gli ultimi scossoni della ribellione”.
Esprimendosi nella capitale economica (Abidjan ndr), nell'occasione di un’udienza accordata ad una delegazione di abitanti di Vavoua (
“Non è possibile, non si può essere governanti ed oppositori insieme” ha esclamato, aggiungendo di aver espresso a Guillaume Soro, che non era contento “del modo in cui le cose vengono fatte”.
“Abbiamo formato questo governo d’Unione perché ci fossero il minimo di disaccordi possibili tra le parti e per avviarci verso l’uscita dalla crisi. Ho chiesto al Primo ministro di pensare e di parlarmi per vedere se con questo gruppo di uomini è davvero possibile trovare l’uscita da questa crisi”, a indicato il capo dello Stato Ivoriano, aggiungendo: “dobbiamo avere un altro governo. Ecco la questione che è sulle labbra di tutti”.
Secondo Laurent Gbagbo, “sarebbe meglio che le persone si parlassero chiaramente. Io credo che con un gruppo eterogeneo di cui alcuni vogliono mettersi alle spalle questa crisi ed altri no, non sia in grado di lavorare efficacemente”.
“Ho i mezzi istituzionali di scioglierlo. La costituzione mette tra le mie mani l’arma dello scioglimento di questo governo e l’arma della ricostituzione di uno nuovo. Non è per manco di mezzi che siamo ancora a questo punto”, ha ricordato.
“Devo porre questi quesiti, chiedendone il parere, al Primo ministro. Aspetto questo parere al fine di poter passare ad uno stadio successivo, che è la liberazione del paese. Mi auguro che tutti gli Ivoriani siano coscienti della maniera in cui questo problema si appresta ad essere risolto” ha concluso il Presidente Ivoriano.
La squadra di cui Guillaume Soro è capo consta di 33 membri. E’ frutto dell’accordo politico di Ouagadougou del 4 marzo 2007, destinato a mettere un termine definitivo alla crisi.
Tratto da www.jeuneafrique.com
Monday, 21 July 2008
The Harry Potter Alliance compie una petizione per il Darfur
Ancora una volta, The Harry Potter Alliance convoca il suo Esercito di Silente della vita reale per prendere posizione contro i genocidi che si compiono in Darfur, questa volta con una tattica diversa: cambiare canale durante gli spot pubblicitari dei giochi olimpici di Pechino 2008. Lo slogan che li accompagna è "Un mondo. Un sogno."
La Cina, anfiteatro dei giochi olimpici di questo anno, è anche il paese che finanza il Sudan per l'acquisto di armi belliche, che finiranno con l'assasinio di migliaia di cittadini innocenti in Darfur. Nonostante le innumerevoli proteste amplificate in tutto il mondo, il governo cinese continua a mostrarsi indifferente a riguardo, mantenendo viva la contraddizione con lo spirito dei giochi olimpici, che sempre hanno unito il mondo. L'Alleanza Harry Potter si chiede se il governo cinese possa mai rendersi conto della situazione e prendere dei provvedimenti, dei compromessi, e incominciare a parlare seriamente a riguardo. O rimarrà sempre in silenzio?
GiratempoWeb, già membro dell'iniziativa Italian Blogs for Darfur, appoggia anche l'iniziativa dell'associazione The Harry Potter Alliance. Aiutaci anche tu, firmando la petizione avviata da The Harry Potter Alliance e Italian Blogs for Darfur.
La situazione è seria. Non rimanere indifferente.
Thursday, 17 July 2008
Le 90 primavere di Mandela
Il 18 luglio ricorre il compleanno di Nelson Mandela, premio nobel per la pace per la sua lotta contro l'apartheid e primo Presidente del Sudafrica a-razziale. Queste le parole che ha pronunciato durante il concerto tenutosi a Londra il mese scorso in suo onore: «vent'anni fa Londra ospitò questo concerto che chiedeva la nostra libertà, che ci ispirò nelle nostre prigioni. Ora siamo qui liberi, e siamo onorati. Ma anche se siamo qui a festeggiare, il nostro lavoro non è finito. Perché c'è povertà, oppressione, Aids. Il nostro lavoro vuole portare la libertà a tutti... a quasi 90 anni, è tempo di avere una mano per sollevare questo fardello». «È nelle vostre mani» ha detto l'anziano leader, ripetendo lo slogan della campagna anti Aids 46664. Poi si è allontanato tra le ovazioni della folla (corriere).
Tuesday, 15 July 2008
Coltivazioni per biocarburanti in Kenya: Wangari Maathai protesta
“Il Kenya si pentirà della sua incapacità di proteggere l’ambiente” - lo ha detto Wangari Maathai, vincitrice del premio Nobel per la pace nel 2004, commentando un progetto per la produzione di biocarburanti, ottenuti da canna da zucchero coltivabile nel delta del fiume Tana. “Non possiamo andare in giro a combinare guai nelle zone umide solo perché abbiamo bisogno di biocarburanti e zucchero” ha aggiunto la Maathai, già nel parlamento keniano durante la precedente legislatura oltre che viceministro dell'Ambiente. “Questo paese – ha aggiunto - non ha preso seriamente le questioni ambientali, un comportamento molto pericoloso per le generazioni future”. La Maathai ha espresso le sue preoccupazioni durante un incontro pubblico svoltosi a Nairobi, dopo che un tribunale keniano, in seguito a proteste di comunità locali e ambientalisti, ha temporaneamente bloccato una concessione governativa alla 'Mumias sugar company' per terreni agricoli e aree di pascolo da destinare alla coltura di canna da zucchero da cui ricavare anche biocarburanti. (misna)
Monday, 14 July 2008
Sospesa nel periodo elettorale Radio Despertar, la radio d'opposizione angolana
Per questo motivo, essa non potrà trasmettere per tutta la durata della campagna elettorale. Le elezioni, le prime dalla fine della guerra nel 2002, sono infatti previste a settembre.
Articoli: Nigrizia, AllAfrica, reporter sans frontières, e la descrizione del progetto di Radio Despertar.
Sunday, 13 July 2008
CPI incrimina presidente Sudan Al-Bashir per crimini di guerra
Wednesday, 9 July 2008
Dal vertice dei poveri in Mali
Monday, 7 July 2008
Un secolo di fotografie in Mozambico
Saturday, 5 July 2008
Summit dei poveri
Bamako, 4 luglio - Parallelamente al summit dei Grandi Otto del 7-9 luglio ospitato ad Hokkaido, un migliaio di persone provenienti da Europa, Africa e Asia prenderanno parte, a partire da domenica, ad una manifestazione no-global in Mali contro il G8 (nella foto il congresso dell'anno scorso). ''Vogliamo mostrare ancora una volta che un altro mondo e' possibile'', ha dichiarato Barry Aminata Toure, presidente della Coalizione africana Debito e Sviluppo (Cad-Mali). ''Il summit dei poveri'' e' stato organizzato dal Cad-Mali nella citta' di Koulikoro, a circa 50 chilometri e est della capitale Bamako. ''Daremo voce ai contadini, alle donne e ai giovani africani. Non lasceremo il nostro destino nelle mani dei Paesi ricchi - ha proseguito Toure - Discuteremo dei fallimenti politici nei Paesi poveri nel campo dell'educazione, nella questione degli enormi debiti pubblici e nelle false promesse di maggiori aiuti per lo sviluppo'' (asca).
Friday, 4 July 2008
La guerra del monte Elgon
Dall'agosto del 2006 si consuma una guerra alle pendici del Monte Elgon, nel Kenya occidentale, al confine con l'Uganda. Le ostilità sono state scatenate dal piano governativo di distribuzione delle terre, ritenuto iniquo dal gruppo armato Sabaot Land Defence Force (Sldf). Dal 9 marzo 2008 l'esercito ha risposto duramente agli attacchi, generando un'intensificazione delle violenze contro la popolazione. Gli abitanti, infatti, vengono colpiti sia dalle forze governative che dall'SLDF.
Le terre alle pendici del Monte Elgon, il vulcano spento più grande dell'Africa, sono tradizionalmente dedicate alle piantagioni di caffè.
A dare rilievo a questo conflitto, totalmente ignorato dai media, è stata l'Organizzazione Non Governativa Medici Senza Frontiere, che lavora sul campo offrendo cure mediche gratuite, da oltre un anno (medici senza frontiere, nigrizia, confini on line).
Thursday, 3 July 2008
Nuovi scontri in Somalia
Almeno sei morti e una decina di feriti negli scontri avvenuti nelle ultime ore in diversi punti di Mogadiscio.
Lo riferiscono fonti locali, secondo cui truppe somale avrebbero aperto il fuoco su un residente del quartiere di Saydka, nella periferia est della capitale, uccidendolo. Il secondo episodio si sarebbe verificato invece nei pressi del mercato di Bakara, quando un gruppo di uomini armati di pistole ha aperto il fuoco contro passanti , uccidendone uno e ferendone altri quattro. Il terzo civile ucciso, infine, è stato raggiunto da alcuni proiettili esplosi da una macchina in corsa a Banadir Junction, nel sud della città. Altre tre persone sarebbero morte, precisa il sito web di ‘Radio Shabelle’ in combattimenti a nord della capitale. Ma le violenze non si limitano alla sola Mogadiscio e da giorni proseguono i combattimenti tra truppe etiopiche e milizie armate nella zona di Beledewiin, capitale dell’Hiran (centro del Paese). I residenti riferiscono di scontri con armi pesanti e un numero imprecisato di vittime da entrambe le parti; ieri almeno 26 persone erano rimaste uccise nelle violenze (misna).
Wednesday, 2 July 2008
Zimbabwe
Nel frattempo il Sudafrica deporta 500 rifugiati al confine con lo Zimbabwe, cosa che considerato il clima di terrore e violenza nel Paese è inaccettabile e contraria al diritto internazionale, che riconosce diritti specifici per i rifugiati ed i richiedenti asilo ed è anche contro le leggi sudafricane, come ricorda il portavoce di Medici senza Frontiere (vita.it).
In questo momento, che sembra il più basso della storia dello Zimbabwe da quel 18 aprile del 1980, giorno dell'indipendenza dalla Gran Bretagna, mi sembra giusto ricordare ciò che è riuscito a fare in passato questo Paese con le parole e la musica di Bob, ricordare come è riuscito a rialzarsi, nella speranza che ciò possa avvenire di nuovo.
Tuesday, 1 July 2008
Instabilità politica in Mauritania
Political crisis in Mauritania
Lunedì è stata depositata una mozione di sfiducia contro il Governo. I deputati firmatari della mozione, provenienti dalla stessa parte politica, fanno parte del Patto nazionale per lo sviluppo e la democrazia e rimproverano al Premier Yahya Ahmed el-Waghef di avere inserito nel Governo alcuni ministri appartenenti in passato al regime di Ould Taya, accusato a suo tempo di corruzione e di sperpero di denaro pubblico. Essi contestano al Governo l'apertura verso i partiti d'opposizione: gli islamisti di Jemil Ould Mansour e il centro sinistra di Mohamed Ould Moloud.
Si tratta della prima mozione di sfiducia dopo che la giunta militare ha rinunciato al potere nel 2007; il Presidente era al potere dal maggio scorso.
La mozione verrà esaminata dal Parlamento nei prossimi giorni, ove necessita dell'approvazione di 48 deputati sui 95 eletti a Nouakchott. Il Presidente Sidi Ould Cheikh Abdellahi, che al momento si trova in Egitto per il summit dell'Unione Africana, può decidere, come in Italia, di sciogliere l'Assemblea Nazionale (rfi.fr).