Tuesday, 7 August 2007

Sudafrica verso le prossime elezioni

What is black empowerment when it seems to benefit not the vast majority but an élite that tends to be recycled? Desmond Tutu

“Negli ultimi tre anni, abbiamo registrato un tasso di crescita annuale del cinque per cento e creato 500.000 posti di lavoro all’anno. Il governo confida che riusciremo a raggiungere il tasso di crescita annuale previsto, di almeno il sei per cento entro il 2008”, ha segnalato Mlambo-Ngcuka, la Deputy President del Paese.
L'economia sudafricana è florida, ma all’agricoltura, all’industria pesante e ai notevoli progressi nel miglioramento di servizi di base, sanità ed istruzione soprattutto, corrisponde una distribuzione del reddito tra le più inique del mondo. Tra popolazione bianca e nera il divario è enorme: i bianchi controllano ancora la maggior parte delle risorse del paese.
Certo non mancano segnali di cambiamento: sono sempre di più gli uomini d’affari neri in ascesa. Inoltre il governo sudafricano è concretamente impegnato nella lotta alla corruzione, l’industria manifatturiera ed i servizi finanziari contribuiscono per una quota sempre maggiore del PIL. Ma restano grandi sfide da affrontare: tubercolosi, HIV, malaria e la disoccupazione. Anche l’inflazione è alta: ha superato il 5,5%. Un dato che ha messo in difficoltà soprattutto i dipendenti del settore pubblico, in particolare i lavoratori del settore sanitario e dell'istruzione, che tra maggio e giugno 2007 hanno indetto uno sciopero ad oltranza durato 4 settimane, per chiedere un aumento del salario minimo e altre rivendicazioni contrattuali.

Come ricorderete all’inizio del mese scorso (9-12 luglio) una delegazione commerciale italiana, capeggiata da Massimo D'Alema, ha visitato il Sudafrica. L’Italia è infatti tra i primi dieci principali partner commerciali del Sud Africa. Secondo Ronnie Mamoepa, portavoce del Ministero sudafricano degli affari esteri, il Sud Africa ha un equilibrio commerciale in negativo con l’Italia, fatta eccezione per l’oro e alcuni altri minerali. Ciò che preoccupa invece Roma è “il problema delle imposte doganali per prodotti come vino e liquori. C’è troppa burocrazia. Anche altri dazi sono considerati troppo alti”. La sfida è restringere la bilancia commerciale, che attualmente è in favore dell’Italia, così da assicurare che i due paesi possano beneficiare delle relazioni commerciali in modo reciproco. Questo però dovrebbe essere fatto senza ridurre gli attuali livelli di investimenti. Il Sud Africa spera inoltre di beneficiare dall’esperienza dell’Italia nel settore delle microimprese, e delle piccole e medie imprese.

Ma rimangono ancora delle sfide da affrontare, tra cui lo Zimbabwe, di cui D’Alema e il suo omologo sudafricano, Nkosazana Dlamini-Zuma, hanno discusso durante la visita. Lo Zimbabwe, prima della crisi attuale, era la seconda economia più forte della Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe (SADC), dopo il Sud Africa.

Un altro problema per gli investitori italiani è il tasso di criminalità. Infatti proprio disoccupazione, inflazione e disuguaglianza sociale ed economica sarebbero le cause della crescita di violenza nei grandi centri urbani: secondo il Dipartimento di Sicurezza Sudafricano, quest’anno il tasso di criminalità nelle città è cresciuto del 56%. Il rapporto 2006/2007 del South Africa Police Service mostra un aumento del 3,5 per cento negli omicidi; del 118 per cento nei furti violenti alle banche; un’escalation del 25,4 per cento nei furti di appartamenti, e un aumento del sei per cento nei dirottamenti di veicoli.

Attorno a questi temi, che compongono l’agenda politica del governo, il dibattito in vista delle elezioni presidenziali che si terranno nel 2009 è già iniziato. L’Alleanza democratica, principale partito d’opposizione all’African National Congress ha già nominato il nuovo segretario generale: è Helen Zille, attuale sindaco di Cape Town. L'African National Congress, il partito sudafricano al governo, ha aperto la campagna per decidere chi succederà al presidente Thabo Mbeki, che verrà deciso in dicembre. Il leader sarà anche il candidato alle elezioni del 2009 e quasi sicuramente anche il prossimo capo di stato, dato che alle elezioni del 2004 l'Anc ha ottenuto il 70 percento dei voti. Al momento il favorito è Jacob Zuma (vedi foto), uno dei personaggi chiave della sinistra dell’Anc. Zuma in passato è stato accusato e poi prosciolto per i reati di stupro e corruzione, ma ora il vice-presidente dell'ANC è decisamente in corsa per le presidenziali.

Fonti: peacereporter, IPS, Nigrizia.

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