Il governo di Khartoum ha di recente accettato questa proposta di operazione di peacekeeping, dando il proprio consenso su mandato, struttura, composizione e obiettivi di tale missione. Il capo del dipartimento per le Operazioni di pace, Jean-Marie Gue'henno, ha sottolineato gli obiettivi principali: aiutare la popolazione del Darfur, dispiegando il piu' presto possibile un contingente che abbia capacita' adeguate per questa regione che dal 2003 ha visto morire oltre 200 000 persone, oltre ai 2 milioni di rifugiati che hanno lasciate le proprie case.
Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha definito l'intesa un vero segno di progresso, aggiungendo di ritenere che "adesso ci stiamo dirigendo nella giusta direzione." Gue'henno, commentando sul via libera dal Governo sudanese, ha dichiarato che si tratta di "un vero passo avanti: qualsiasi dispiegamento di forze internazionali deve avvenire sulla base di un accordo politico in cui tutti gli attori principali siano insieme a bordo dello schieramento." Nel frattempo si stanno elaborando le modalita' di partecipazione e i concetti cardine dell'operazione, che prevedono l'applicazione delle regole e procedure ONU, ma in un contesto di sforzo congiunto Onu-Ua, con l'impegno di preservare il carattere africano della missione.
Secondo Ban Ki-Moon, peraltro, quello sudanese è un conflitto dovuto ai cambiamenti climatici. "Negli ultimi 20 anni - afferma - il Sudan ha registrato un calo nelle precipitazioni, in parte dovuto al riscaldamento globale. Agricoltori stanziali e pastori nomadi hanno convissuto pacificamente fino a quando siccita' e mancanza di cibo hanno scatenato la tragedia di cui oggi siamo testimoni".
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