A partire dal 1997, infatti, il governo aveva iniziato a spostare un migliaio di indigeni del Kalahari, incentivando le persone, attraverso aiuti economici e bestiame, ad andarsene volontariamente dalla Central Kalahari Game Reserve, il territorio in cui vivevano. Dal 2002, inoltre, sono state prese misure ulteriori, come la chiusura dei pozzi e l'eliminazione dei servizi sociali nelle zone abitate dagli indigeni, al fine di obbligarli ad andarsene definitivamente.
Il governo reclamizzava la necessità di 'ammodernare' una parte della popolazione "che vive come all'età della pietra nell'epoca dei computer" (Festus Mogae, presidente del Botswana). Secondo l'ONG inglese Survival International, invece, lo spostamento forzato è stato motivato dalla presenza di diamanti nel sottosuolo. L'ONG ha promosso il boicottaggio dei diamanti del Botswana, anche attraverso il film-denuncia "Blood Diamond" uscito nei giorni scorsi negli Stati Uniti.
L'ONG, dopo le dure accuse da parte del governo africano contro la dura campagna, ha dichiarato che interromperà il boicottaggio se il governo applicherà rapidamente la decisione del Tribunale.
Al processo erano presenti molti Bushmen. Tale gruppo etnico, i cui componenti sono detti anche anche Basarwa o San, viene fatto risalire ad almeno 22000 anni fa e conta presenze oltre che in Botswana, anche in Sudafrica e Namibia. Sono circa 100000 e circa la metà vive in Botswana. Vivono tutt'oggi di caccia e raccolta e vennero confinati e protetti nella riserva del Kalahari dagli inglesi nel 1963, al fine di preservarli dal rischio d'estinzione.
Tutto risolto, quindi? In realtà no, in quanto il giudice non ha stabilito il ripristino dei servizi essenziali nella regione e questo potrebbe rendere inefficace la decisione del tribunale, dato che non assicura la possibilità del ritorno nei territori per gli antichi abitanti.
Nei nuovi villaggi, intanto, il flagello è l'acolismo ed è comparso anche il fantasma dell'AIDS.
Fonti - www.rfi.fr, Valérie Hirsch, en.wikipedia.org/Bushmen, www.survival-international.org
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