Monday 23 July 2007

Costa d'Avorio: rimangono i caschi blu

Il 16 luglio con la risoluzione 1765 il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha deciso all’unanimità che i caschi blu dell’Onu resteranno in Costa d’Avorio altri sei mesi, fino al 15 gennaio 2008. Il fine è quello di “consentire il regolare svolgimento di elezioni libere e trasparenti”, fissate per ottobre 2007.

Secondo Nigrizia il consiglio ha inoltre accolto la richiesta del presidente ivoriano Laurent Gbagbo, di sostituire il responsabile ONU per le elezioni in Costa d’Avorio, Gerard Stoudmann, ed ha assegnato la carica ad Abou Moussa, rappresentante speciale di Ban Ki-Moon. La richiesta di Gabgbo, presentata due mesi fa, aveva suscita dure proteste da parte dell’opposizione e critiche e scetticismo anche da parte di molti diplomatici, da sempre convinti che l’unico modo per assicurare al paese un corretto e regolare svolgimento delle elezioni sia la copertura delle Nazioni Unite. Nel tentativo di rasserenare l’opposizione, Moussa ha già fatto sapere che creerà una unità tecnica di collaboratori per monitorare il processo elettorale.
La Costa d’Avorio non conosce consultazioni popolari dal 2002, anno del colpo di stato. Dopo essere state fissate nell’ottobre 2005 e rinviate al 2006, quest’anno forse le elezioni si terranno davvero. Ma le tensioni ancora forti nel paese potrebbero ancora far slittare la data prevista.

Il 21 luglio le nazioni Unite hanno annunciato di aver sospeso il contingente militare del Marocco che partecipava alla missione di peacekeeping in Costa d'Avorio, mentre è in corso un'inchiesta su un presunto e vasto fenomeno di abusi sessuali.
Ieri funzionari delle Nazioni Unite, parlando sotto anonimato, avevano spiegato che l'inchiesta riguarda soldati marocchini che hanno fatto sesso con un vasto numero di minorenni nella zona di Bouake, una roccaforte dei ribelli che si trova nel nord della Costa d'Avorio.
Toure ha detto che le accuse sono venute alla luce dopo che la missione Onu ha avviato una campagna contro lo sfruttamento sessuale (REUTERS).

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