Wednesday 31 October 2007

Accesso ai farmaci negli ACP

Access to medicines in the African, Caribbean and Pacific Group of States

Il 22 ottobre la Commissione per il commercio internazionale del Parlamento europeo ha approvato una raccomandazione per la ratifica dell’accordo
, nato in seno al WTO, che modifica le regole per l’acquisto di medicinali e facilita gli ACP (
Stati Africani, Caraibici e del Pacifico). Un primo passo, che è già stato molto faticoso: per l’approvazione ci sono voluti mesi di discussioni tra la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europeo; il tema è stato rinviato quattro volte. Alla fine Commissione e Consiglio hanno accettato di destinare dei finanziamenti al trasferimento di ricerca e di sviluppo tecnologico a favore dei paesi del Sud del Mondo.
Ad ogni Stato membro è stato riconosciuto il diritto di intraprendere accordi che vadano incontro alle esigenze degli Stati in questione, anche al di là delle regole stabilite dal WTO, soprattutto in caso di gravi emergenze sanitarie. All’interno degli accordi bilaterali, inoltre, non verranno trattate condizioni meno favorevoli in materia di accesso ai farmaci.
L’on. Gianluca Susta (DL- la Margherita – ALDE), autore della raccomandazione, è ottimista: “Con le dichiarazioni che abbiamo strappato in questi giorni si può dire che si apre una stagione migliore per l'accessibilità ai farmaci dei Paesi più poveri e che l'Unione Europea si è smossa dall’immobilismo in questa materia”, ha dichiarato (nigrizia.it).
L'impressione che è facile trarre è che siano, come spesso accade, le solite trite ed inutili parole. Fatico a crederci, mi spiace.

Tuesday 30 October 2007

Chi visita questo blog..

Who visit this blog..

Lo so, direte, classico post cazzeggiante.. L'idea m'è venuta dal blog di Auryn, che vado a leggere ogni tanto nei momenti di nulla cosmico. Ammetto che la ragazza scrive bene, davvero bene, IMHO. La tipa fa (come molti altri) una pseudo-rassegna dei visitatori del suo blog a partire dai resoconti shinystat o simili.
Sinceramente non mi sono messa spesso a spulciare le chiavi di ricerca utilizzate da chi arriva fin su questo blog, anche se ora ho visto che può essere interessante. Vediamo un poco chi ci ha raggiunto negli ultimi 30 giorni, cioè osservando le statistiche aggiornate ad oggi 8 Brumaio dell'anno CCXVI, volgarmente detto 30 ottobre 2007.

Premettiamo innanzi tutto che su questo blog non c'è una gran ressa, come è comprensibile che sia. Come seconda cosa, qui parliamo solamente di chi è arrivato tramite chiave di ricerca su apposito motore. Terza cosa, non parliamo neanche di coloro che ci onorano di una visita con scopi legati all'intento di questo blog. Ad esempio gli 11 che han scritto su Gugol "janjaweed", i 9 di "zimbabwe", i 5 di "pfizer" e tutti gli altri che cercavan cose legate ai contenuti di sto blog e che in qualche modo sono arrivati al posto giusto.

Mi preoccupo ora, ad esempio, dei 3 che cercavano una "pausa", dei 2 che cercavano una "grande depressione" e dei 5 dei "farmaci antimalaria": in altre parole, di coloro che sono arrivati qui per sbaglio.

congo croce scambio: si spieghi.. scambia una croce con un congolese?! c'è stato uno scambio di croci in congo ed io non ne so nulla!? Boh!

usa "mogadiscio": vuole istruzioni su come usare la capitale somala?

economides viaggio in rwanda: ok, ammesso che non ho capito cosa intende con economides.. almeno scriva tutto in una lingua, santa patata!! Va be', ammesso e non concesso che volesse dire 'economico'... in effetti i butei dicono che sono parecchio braccine corte... però fino a consigliare un viaggio economico in rwanda non ci arrivo, il volo costa comunque un'enormità.. ..boh, ad esempio potrebbe farselo pagare da qualcuno in cambio di favori sessuali. Di meglio or ora non mi viene.

tanzania foto del popolo: del popolo... termine un poco mussoliniano... ok, NON sei al posto giusto...

stato africano ruanda: ah, bravo, ha specificato il ruanda Stato Africano per distinguerlo dall'altro ruanda, il ... che? colluttorio?

registrazione marchio paesi mussulmani: eh, lo so, son problemi..

regime matrimonio costa d'avorio: anche lui, in effetti, ha le sue gatte da pelare..

realizzare un attacco rapido: qui sì che andiamo sullo specialistico... ma si spieghi?! Deve sedurre una ragazza? Oppure attaccare Mazzinga?!

libia senza estradizione: beh, mi sembra legittimo voler andare in Libia senza estradizione...

estradizione in costa d'avorio: invece questo, vuole andare in costa d'avorio per ottenere un'estradizione. De gustibus.

forze armate sudanesi wikipedia: vai su wikipedia, no?! L'alternativa è che wikipedia abbia delle forze armate e che parte di esse siano in Sudan... certo che sono complicati..

foto di rapporti sessuali nelle tribù africane: ma santo di un dio.. vaboh, si commenta da sola!

foto consumi in costa d'avorio: e questo non si è capito neanche lui..

Il messaggio è: butei, prima pensare, poi scrivere dentro Gugol, ok?! Io di solito faccio così , scrivo quello che penso in quel momento senza soluzione di continuità con la tastiera.. es. "cazzo ci fai al Ministero della Giustizia Mastella". Giuro, funziona.

Un forte grazie a chi legge sto blog.

Monday 29 October 2007

Disordini a Mogadiscio

Civil disorders in Mogadishu

Il Primo Ministro del Governo di transizione Ali Mohamed Gedi ha dato le dimissioni lunedì, quando si sono intensificati gli scontri nella capitale somala. I conflitti di sabato e domenica, hanno spinto gli abitanti, in particolare quelli dei quartieri a sud, a lasciare la città (
foto). I soldati etiopi, che sostengono il governo somalo, hanno sparato sui manifestanti, uccidendone tre. Alcuni manifestanti hanno incendiato due commissariati di polizia in due giorni.

Contemporaneamente centinaia di persone sfilavano nei quartieri del nord per protestare contro la presenza etiopica in Somalia. Anche questa manifestazione è finita in tragedia.

Sei civili sono stati uccisi sabato a sud di Mogadiscio, ove i combattimenti sono sempre più intensi da qualche settimana. Le forze somale ed etiopi si scontrano con delle non ancora identificate milizie che si fanno chiamare 'insurrezione a Mogadiscio'. Le autorità hanno chiesto ai civili di evacuare il quartiere di Bakara, nel sud della capitale.

Il Primo Ministro Gedi al momento è rimpiazzato dal suo vice, Salim Aliyow Ibrow. Ali Mohamed Gedi ha detto davanti al Parlamento che non lascerà la politica. Le dimissioni aggravano la crisi politica ed umanitaria del Paese, nonché le condizioni d'insicurezza della gente.

Dopo la caduta un anno fa delle corti islamiche, l'insicurezza ha continuato a salire nella capitale somala ed i civili sono i primi a farne le spese. Le violenze, che fino a qualche giorno fa si svolgevano principalmente di notte, ora hanno luogo anche in pieno giorno (RFI).

Dall'instaurazione del Governo di transizione, tre anni fa, continuano le tensioni tra il Primo Ministro Gedi ed il Presidente Abdullahi Yusuf Ahmed. La conflittualità si è aggravata nelle ultime settimane. Yusuf fa pressione sul Parlamento al fine di ottenere la destituzione del Primo Ministro, che accusa di non esser riuscito a porre fine alle violenze a Mogadiscio.

I detrattori ricordano al Primo Ministro di essere il responsabile dell'intervento dell'esercito etiope nel dicembre scorso contro le Corti Islamiche che controllavano la capitale. Quelli delle ultime settimane sono stati gli scorsi più duri degli ultimi mesi.

Secondo fonti vicine al vecchio capo del Governo, Ali Mohamed Gedi vorrebbe uno stato democratico, laico e trasparente, mentre ora la Somalia "sta diventando uno stato di prebende, con una famiglia predatrice", alludendo neanche troppo velatamente al clan del Presidente Yusuf (RFI).

Sudafrica: ucciso Lucky Dube

articolo di Marco Boccitto, tratto da ilmanifesto.it
Sta provocando forti reazioni in Sudafrica l'assassinio del cantante Lucky Dube, avvenuto nella serata di giovedì 18 c.m. a Johannesburg. Un delitto eccellente che fa registrare anche un salto di qualità nel dibattito sull'emergenza criminalità, già infiammato da stime che parlano di 50 omicidi in media al giorno nel paese. E il prezzo più alto lo paga la gente normale - più o meno povera -, visto che i ricchi sempre più ricchi vivono asserragliati nei loro fortini. Musicista, compositore e frontman 43enne, molto amato in patria ma assai popolare anche nel resto del mondo, Lube è stato ucciso mentre percorreva una strada di Rosettenville alla guida della sua Chrysler grigia, accompagnato dai due figli adolescenti. Quando si è reso conto di essere sotto tiro sarebbe riuscito a rallentare e a spingere fuori dall'abitacolo i figli. Raggiunto da almeno due proiettili, ha tentato di ripartire ma la sua corsa è finita dopo pochi metri contro un albero. La polizia parla di un maldestro tentativo di rapina finito in tragedia. Tra i primi a reagire, piangendo «l'uomo e il musicista rinomato in tutto il mondo», il presidente Thabo Mbeki, in partenza per Parigi dove oggi sosterrà la nazionale sudafricana di rugby nella finale mondiale contro l'Inghilterra. «Ci prepariamo a festeggiare la vittoria degli Springboks - ha detto - ma dobbiamo anche sentirci afflitti per la morte di un sudafricano così rappresentativo». Duro l'Inkatha Freedom Party con il governo, reo di «apatia» e di non voler «ammettere le dimensioni e la gravità del problema». Va oltre l'African christian democratic party, che chiede di ripristinare la pena di morte, dimostrando di tenere in scarsissima considerazione lo spirito non-violento che animava le canzoni di Lucky Dube. Parole di commozione e sdegno arrivano invece dall'African national congress e dalla Democratic alliance. Un comunicato del ministero dell'arte e cultura lamenta la «perdita monumentale, che segna un triste giorno nella storia di questo paese». La confederazione sindacale unitaria parla di «oltraggio e raccapriccio», il Pan African Congress di «shock e rabbia».
Lucky Dube era nato il 3 agosto 1964 in una Johannesburg stretta nella morsa dell'apartheid e del Group areas act, che permetteva alle autorità di deportare i neri nelle zone più sfavorevoli e di murarli all'interno. Poco dopo la nascita, quando fu chiaro che le sue precarie condizioni di salute non lo avrebbero portato alla morte prematura sentenziata dai medici, cominciarono a chiamarlo lucky, «fortunato». Gli esordi, all'inizio degli anni '80, sono all'insegna dei ritmi mbaqanga, la musica pop delle townships. Nell'85 la svolta dell'impegno e del reggae: l'album Rastas never die viene bandito dal regime di Pretoria, ma Dube diventa un'icona fuori e dentro l'Africa, un simbolo della musica sudafricana in lotta contro l'apartheid. Con 20 album all'attivo, alcuni epocali come Slave e Prisoner, una certa somiglianza stilistica con Peter Tosh e la tendenza ad esaltare piuttosto il lato sociale del rastafarianesimo, trascurando l'afflato mistico, Lube terrà testa con la sua musica (l'ultimo disco, Respect, è del 2006) all'ondata di nuove tendenze, dal kwaito al rap, che caratterizzano la scena sudafricana post-apartheid e segnano il tempo nelle strade del paese.

Tuesday 23 October 2007

Cooperazione francese in Marocco

La Francia ha firmato (nella foto, Reuters) contratti civili e militari con il Marocco per almeno due miliardi di euro, durante la visita del Presidente francese Nicolas Sarkozy in Marocco. Il progetto più importante è quello di una linea di treni ad alta velocità (TGV) tra Tangeri e Casablanca. Non è stato però possibile per la Francia piazzare gli aerei Rafale.

Il cantiere della ferrovia è stimato intorno ai due miliardi di euro e la metà di questo valore andrà a tre imprese francesi: Alstom, la Société nationale des chemins de fer français (SNCF) e la Réseau ferré de France. Secondo il portavoce dell'Alstom, la costruzione permetterà il collegamento tra le due città in sole 2 ore e 10 minuti anziché nelle attuali 5 ore. È stata inoltre venduta una fregata polivalente di classe FREMM. Secondo la stampa marocchina, il costo è intorno ai 500 milioni di euro. D'altra parte, il Marocco ha preferito acquistare dei cacciabombardieri americani F16 anziché gli aerei da combattimento francesi Rafale.
Il protocollo dell'accordo è stato firmato tra il Ministro marocchino delle Infrastrutture e dei Trasporti Karim Ghellab ed il Ministro francese dell'Ecologia, dello Sviluppo e della Gestione Sostenibile Jean-Louis Borloo.
Inoltre è stato firmato un protocollo d'accordo tra una società francese specializzata nella produzione nucleare, Areva, e l'Ufficio marocchino dei fosfati (OCP) per l'estrazione di uranio e di acido fosforico. È allo studio la costruzione di una centrale nucleare in Marocco.

Sono state firmate tre convenzioni sulla giustizia tra i Ministri della Giustizia, la francese Rachida Dati e il marocchino Abdelwahed Radi, ed una convenzione sulla sicurezza sociale.

Inoltre, la Francia finanzierà con 38 milioni di euro un progetto di sanificazione del centro di Nador (a nord) e con 8 milioni di euro sosterrà l'Iniziativa Nazionale per lo Sviluppo Umano (INDH), un programma sociale indirizzato alle regioni e ai quartieri più poveri del Paese.

Il Marocco è il primo beneficiario dell'aiuto allo sviluppo francese con 200 milioni di euro in media all'anno e la Francia è il primo partner commerciale del Paese. (Jeune Afrique)

Monday 22 October 2007

Rientra la crisi governativa tra Nord e Sud Sudan. Ma i massacri in Darfur continuano

La settimana scorsa è stato deciso un ampio rimpasto governativo in Sudan, risolvendo la crisi tra Nord e Sud. Il Movimento per la liberazione del Sud Sudan (Splm), che controlla il sud, ha annunciato il rientro nel governo di unità nazionale, che aveva abbandonato accusando il Nord di non rispettare gli accordi di pace del 2005. L'abbandono del governo era stato giudicato dagli osservatori della realtà sudanese come l'avvenimento più grave dalla firma della pace fra Nord e Sud Sudan nel gennaio del 2005 e rischiava di riaprire il conflitto durato per 22 anni (Vita.it).

Intanto in Darfur continuano i massacri, come testimoniato dalla seguente lettera.
Riceviamo e pubblichiamo di seguito una lettera pervenuta a Italian Blogs for Darfur oggi 21 ottobre da Nyala, attraverso alcuni amici di Padova, che ringraziamo calorosamente. Non ho al momento trovato conferme di tanta violenza sulla stampa: qui, nel New York Times, si parla di uno scontro tra fazioni di ribelli all'interno del campo di Kalma. Che la verità sia ben altra?

Spett.Blog for Darfur
vi mando l'ultima lettera del mio amico in Darfur Sudan. Scusate l'anonimato ma la sicurezza del nostro amico è cosa importante.
Grazie del Vostro impegno per il Darfur e saluti da Fiore e gruppo.

"Carissimo Fiore e gruppo
... Ti scrivo di urgenza per informarti che il campo delle donne (KALMA/NYALA n.d.r.) è stato distrutto con un vero masacro.
Oggi mi sembrava di vedere il vero esodo raccontato nella bibbia roba veramente da far tremare l intero corpo da una vista cosi terificante che non trovo parole per descriverlo.
Per due giorni sotto il fuoco dell artiglieria e distruzione a tappeto con con fuoco che si vedeva da lontano.(ItalianBlogs4Darfur)"

Sunday 21 October 2007

Festival del cinema africano a Verona

Dal 16 al 24 novembre Verona rilancia il Festival del Cinema Africano. A 27 anni dalla nascita, la kermesse cinematografica torna a essere una manifestazione indipendente, interamente dedicata all'Africa, con una nuova veste e numerose sezioni. Apre Indigènes, candidato all'Oscar come miglior film straniero.
La pellicola, di Rachid Bouchareb, e' inedita in Italia e ha vinto la Palma d'Oro al Miglior Interprete maschile al Festival di Cannes 2007, del premio Ce'sar alla miglior sceneggiatura originale e candidata all'Oscar 2007 come miglior film straniero. (AGI)

Saturday 20 October 2007

Continuità al potere in Togo

L’RPT (Rassemblement du Peuple Togolais), partito attualmente al potere cui appartiene il Presidente Eyadema, ha vinto le elezioni legislative di domenica 14 ottobre in Togo (nella foto). I risultati non sono ancora ufficiali, ma in base ai dati forniti finora dalla Commissione elettorale nazionale indipendente (Ceni), l’RPT avrebbe ottenuto 49 seggi su 81. Il grande favorito della vigilia, il partito d’opposizione dell'Unione delle forze per il cambiamento (UFC) non conterebbe più di 21 seggi.

Oltre ai 4 vinti dal CAR, il partito del primo ministro, mancano ancora 7 seggi, che non potranno però modificare di molto l’assetto provvisorio.
Altissima la frequenza alle urne: il 95%. Un dato che, sommato alle dichiarazioni degli osservatori internazionali di elezioni corrette e trasparenti, potrebbero permettere al paese di uscire dalla lista dei paesi “non democratici” e di ricominciare la cooperazione con l’Unione Europea, sospesa nel 1993 per mancanza di democrazia.

Per quanto si temessero reazioni violente in caso di vittoria del partito al potere, alla notizia dei primi risultati la popolazione ha reagito con serenità. A contraddire i delegati di CEDEAO, Unione Africana ed Europea sulla regolarità del voto è però intervenuto l’UFC, che ha denunciato brogli e sparizioni di voti a suo favore, ed ha annunciato la presentazione del ricorso non appena la Corte Costituzionale proclamerà i risultati definitivi (Nigrizia).

Friday 19 October 2007

Violenze etniche in Ciad

Gli ultimi scontri etnici hanno causato almeno venti morti nel Ciad orientale. Il conflitto è tra l'etnia zaghawa e l'etnia tama e secondo fonti governative è nato in seguito all'abbandono delle postazioni da parte dell'etnia tama. Un gruppo armato tama avrebbe abbandonato la città di Guereda, nell'est Ciad, per dirigersi verso il confine col Darfur, regione del Sudan, accusando le forze armate degli zaghawa di aver tentato di disarmarli (Peace reporter). Nella foto, truppe governative su una strada al confine con il Sudan.
L'etnia zaghawa è maggioritaria nel Paese e rappresentata dal Presidente mentre l'etnia tama è capeggiata dal Ministro della Difesa Mahamat Nour. Il Governo sudanese sembra aver offerto appoggio economico e militare all'etnia tama. È stato dichiarato lo stato d'emergenza nelle regioni di Ouaddai e Wadi Fira (ad est) e le regioni di Borkou, Ennedi e Tibesti (BET, a nord). L'Unione Europea intende approvare il dispiegamento di una forza di peacekeeping formata da 3000 soldati in una regione che va dal Ciad orientale al Nord-est della Repubblica Centrafricana (Tazon).
Riferimenti: una cronistoria delle relazioni Ciad-Sudan.

Thursday 18 October 2007

Kabila promette di disarmare Nkunda e i suoi uomini


Il Presidente della Repubblica Democratica del Congo Joseph Kabila ha promesso mercoledì il 'disarmo forzato' del dissidente Laurent Nkunda (nella foto) e dei suoi circa 5.000 uomini nel Nord Kivu, una provincia orientale che fronteggia la guerriglia, come ho accennato nei mesi scorsi (in settembre sui profughi e in febbraio, in relazione al reclutamento di bambini soldato). Kabila lo ha detto durante una conferenza a Goma, la capitale della Provincia del Kivu del Nord.

La situazione era calma mercoledì in Nord Kivu, ove le Forze armate Congolesi (FARDC) continuano a rinforzarsi e potranno lanciare un'ampia offensiva da novembre, secondo fonti militari congolesi. Kabila assicura che il problema dell'insicurezza verrà risolto prima della fine dell'anno e che la popolazione deve aver fiducia nel Governo.

"Nkunda è un criminale (...). Nel settembre 2005 è stato emanato un mandato d'arresto nei suoi confronti. Egli non può pretendere d'occupare un territorio o di difendere la propria comunità."

"Egli rischia di farci ritornare in guerra" afferma ancora Kabila, sostenendo che più di mille soldati si erano arresi nelle ultime settimane.

Tutsi congolese, Laurent Nkunda si è sempre posto a difesa della propria minoranza contro i ribelli hutu ruandesi delle Forze Democratiche di liberazione del Ruanda (FDLR) - di cui alcuni hanno partecipato al genocidio del 1994 diretto principalmente contro i tutsi (su quest'ultima affermazione, che condivido in toto, alcuni comboniani non sono d'accordo: per dei riferimenti su ciò vedasi quest'altro post). Sono circa 6.000 i ribelli hutu ruandesi (vedi foto) nella regione.

Interrogato sulla minaccia rappresentata dalle FDLR per la minoranza tutsi congolese, Kabila si è dichiarato garante della protezione di tale comunità, come di tutte le altre comunità congolesi. Ha aggiunto che un piano di governo congolese per una soluzione definitiva al problema della FDLR è attualmente nelle mani del Ruanda e delle Nazioni Unite.

Teatro di conflitti che hanno precipitato il Paese in guerra per ben due volte (1996-1997 e 1998-2003), il Nord Kivu è da agosto zona di conflitto tra i soldati insorti e collegati a Nkunda e l'esercito, che ha ormai messo in campo più di 20.000 uomini.

Il comandante della Missione ONU in RD Congo (Monuc), il generale Babacar Gaye, mercoledì ha rinnovato il sostegno alla FARDC, con l'invio di non meno di 12 tonnellate di munizioni. Sempre mercoledì il comandante della FARDC in Nord Kivu, il generale Vainqueur Mayala ha affermato che si sono manifestati dissensi tra le truppe insorte, all'indomani di una sparatoria nei pressi di Runyoni, una località vicina alla frontiera ruandese, una zona sotto esclusivo controllo degli insorti. La FARDC non è implicata in questa sparatoria quindi si tratterebbe di uno scambio di fuoco interno agli insorti di Nkunda. Si possono rintracciare due gruppi tra i seguaci di Nkunda: coloro che vogliono smobilitare ed integrare l'armata e coloro che vi si oppongono e che non vogliono arrendersi. Raggiunti dall'AFP, dei militari vicini a Nkunda hanno negato l'accaduto. Réne Abandi, portavoce del movimento di Nkunda, sostiene appunto che non vi sia stata alcuna sparatoria.

La sparatoria è stata confermata all'AFP da fonti di sicurezza congolesi ed occidentali. Numerose fonti locali hanno affermato che i soldati che volevano arrendersi sono stati minacciati e che chi verrà sorpreso ad esprimere pubblicamente il dissenso rischia d'essere ucciso. (Jeune Afrique)

Wednesday 17 October 2007

Guillaume Soro tra Sviluppo e Democrazia



Guillaume Soro sogna un’Africa dal domani "solidale e capace del proprio sviluppo"

CÔTE D'IVOIRE - 16 ottobre 2007 - APANEWS

Il Primo ministro ivoiriano, Guillaume Soro, ha espresso martedí sera, alla fine della chiusura del colloquio internazionale su “La democrazia e lo sviluppo in Africa”, il suo augurio di vivere in una “futura Africa solidale e in grado di definire la propria sorte, il proprio destino.”

Soro, che é arrivato lo stesso giorno a Ouagadougou per assistere alla cerimonia di chiusura di questo colloquio aperto lo scorso 14 ottobre, si è pronunciato sul tema del incontro che trova “importante e gradita per la Costa d’Avorio”:

« Vorrei vedere questa Africa solidale un domani, capace di realizzare il proprio sviluppo ».

Per lui, gli Ivoiriani hanno potuto risolvere le loro differenze da sé e hanno voluto mostrare con ció che gli africani sono « maturi e possono prendersi carico dei propri problemi ».

« Penso che é una delle lezioni che dal colloquio è stata tratta », ha aggiunto.

Il suo compatriota Pascal Affi N'Guessan, presidente del Fronte popolare ivoiriano (partito al potere) e presente a questo incontro dall’apertura, ha affermato che, a parer suo, la democrazia per uno sviluppo economico e sociale dei paesi, è la lezione da ricordare dal colloquio.

« L'istituzionalizzazione di questo incontro sarebbe un mezzo di rendere perenne e dunque di arricchimento della democrazia in Africa » ha dichiarato l’ex primo ministro ivoriano.

François Loncle, deputato all’Assemblea francese, nuovo presidente del gruppo di amicizia Francia-Burkina Faso al Parlamento francese stima che i problemi dell’Africa non sono insormontabili e si incontrano ovunque.

« In Francia siamo in una fase di riflessione sulla politica dell’Africa che l’Europa e la Francia devono eseguire con rispetto e con l’idea di non dare lezioni agli altri, come é stato ancora fatto recentemente, e di concorrere attraverso le organizzazioni internazionaliste, la cooperazione bilaterale e multilaterale, allo sviluppo dell’Africa che ha le risorse e i mezzi e un potenziale umano straordinario », ha detto Loncle.

Ha pure aggiunto che l’Europa e la Francia sono mobilizzate per dei compiti che vanno a concorrere per sviluppo e il progresso in Africa.

Seydou Sy Sall, membro della delegazione Senegalese, riconosce che l’impegno dei paesi africani nel processo della democrazia ha subito uno scacco « perché la crescita, lo sviluppo sociale di alcuni settori non hanno seguito ».

Propone che lo sviluppo del continente sia oramai sempre impegnato ad essere duraturo e a tenere conto della democrazia.

« E’ la democrazia che permette la partecipazione dell’insieme della societá , compresi i giovani e le donne, al processo di presa di decisioni. E’ la democrazia che permette pure di garantire la stabilitá e la pace senza le quali alcuna azione di sviluppo puó realizzarsi nei tempi » segnala Sy Sall .

I partecipanti hanno raccomandato l'istituzionalizzazione di un tale incontro.

A rischio le trattative di pace del 27 ottobre a Tripoli: nuove tensioni in Sud Sudan

A pochi giorni dal prossimo negoziato in Libia, 22 ribelli del Darfur sono stati bloccati venerdì dalle forze governative sudanesi mentre si recavano a un summit per trovare una linea comune da presentare il 27 ottobre a Tripoli.
L'incontro era stato organizzato dal direttivo del Sudan People's Liberation Movement (SPLM), ora a capo di un governo semi-autonomo del Sud Darfur, dopo essersi ritirati dal governo unitario del Sudan. Giovedì 11 ottobre le rappresentanze del SPLM hanno infatti lasciato il governo di Karthoum, dopo mesi di tensioni, per il mancato rispetto degli accordi di pace del 2005 (tratto da ItalianBlogs4Darfur, fonte: Reuters Africa).

Tuesday 16 October 2007

Elezioni in Togo

La tornata elettorale di domenica 14 si è svolta tutto sommato senza incidenti. Si è trattato di uno scrutinio molto aperto, dato che per la prima volta hanno potuto partecipare tutti i partiti politici.
Circa tre milioni di elettori sono stati chiamati alle urne a scegliere 81 deputati tra i 2100 candidati appartenenti a 32 formazioni politiche.
Gli osservatori hanno costatato una forte partecipazione, diversamente da quanto avvenne nel 2002. In tal caso infatti i principali partiti d'opposizione boicottarono le elezioni. Nel 2005 le presidenziali furono segnate dalle violenze, in seguito alla morte del generale Eyadema, che aveva regnato per 38 anni. Sembra proprio che vi siano i presupposti per un nuovo corso per il Paese (articolo da Rfi).

Beh, con 32 partiti e 81 seggi, direi che a livello di frammentazione il Togo se la gioca bene col nostro Paese ;-)

Monday 15 October 2007

Ventennale della morte di Thomas Sankara


Foto tratta da Hebdomadaire du Burkina.

Un minuscolo omaggio anche da parte di chi in questo periodo non ha tempo d'aggiornar il blog. Chiedendo venia.