Thursday 9 August 2007

Pausa estiva

La sottoscritta Glò sta studiando e lavorando come una pazza in questo periodo, quindi preferisce far prendere una pausa anche al suo caro blogg.. sempre che non si riduca così prima del prossimo post, si capisce.


Ci si sente a settembre!

Wednesday 8 August 2007

Si avvicinano le elezioni in Costa D'Avorio

Come riporta Radio France Internationale il discorso del Presidente ivoriano Laurent Gbabo (nella foto di Afrique Express) di lunedì sera sulle prossime elezioni ha suscitato reazioni moderatamente positive.

Tutte le forze politiche sono d'accordo nel sostenere la necessità delle elezioni al più presto possibile. Il mandato presidenziale, infatti, avrebbe dovuto concludersi due anni fa, nel 2005.

Il Primo Ministro Guillaume Soro darà il via oggi stesso ad un gruppo di lavoro che si occuperà dello svolgimento regolare della tornata elettorale.
È necessario infatti il lavoro delle audiences foraines, istituto nato per colmare il divario tra popolazione censita e popolazione senza certificato di nascita, per l'integrazione dei registri di stato civile e l'assegnazione corretta del diritto di voto ai cittadini. Speriamo in bene!

Tuesday 7 August 2007

Sudafrica verso le prossime elezioni

What is black empowerment when it seems to benefit not the vast majority but an élite that tends to be recycled? Desmond Tutu

“Negli ultimi tre anni, abbiamo registrato un tasso di crescita annuale del cinque per cento e creato 500.000 posti di lavoro all’anno. Il governo confida che riusciremo a raggiungere il tasso di crescita annuale previsto, di almeno il sei per cento entro il 2008”, ha segnalato Mlambo-Ngcuka, la Deputy President del Paese.
L'economia sudafricana è florida, ma all’agricoltura, all’industria pesante e ai notevoli progressi nel miglioramento di servizi di base, sanità ed istruzione soprattutto, corrisponde una distribuzione del reddito tra le più inique del mondo. Tra popolazione bianca e nera il divario è enorme: i bianchi controllano ancora la maggior parte delle risorse del paese.
Certo non mancano segnali di cambiamento: sono sempre di più gli uomini d’affari neri in ascesa. Inoltre il governo sudafricano è concretamente impegnato nella lotta alla corruzione, l’industria manifatturiera ed i servizi finanziari contribuiscono per una quota sempre maggiore del PIL. Ma restano grandi sfide da affrontare: tubercolosi, HIV, malaria e la disoccupazione. Anche l’inflazione è alta: ha superato il 5,5%. Un dato che ha messo in difficoltà soprattutto i dipendenti del settore pubblico, in particolare i lavoratori del settore sanitario e dell'istruzione, che tra maggio e giugno 2007 hanno indetto uno sciopero ad oltranza durato 4 settimane, per chiedere un aumento del salario minimo e altre rivendicazioni contrattuali.

Come ricorderete all’inizio del mese scorso (9-12 luglio) una delegazione commerciale italiana, capeggiata da Massimo D'Alema, ha visitato il Sudafrica. L’Italia è infatti tra i primi dieci principali partner commerciali del Sud Africa. Secondo Ronnie Mamoepa, portavoce del Ministero sudafricano degli affari esteri, il Sud Africa ha un equilibrio commerciale in negativo con l’Italia, fatta eccezione per l’oro e alcuni altri minerali. Ciò che preoccupa invece Roma è “il problema delle imposte doganali per prodotti come vino e liquori. C’è troppa burocrazia. Anche altri dazi sono considerati troppo alti”. La sfida è restringere la bilancia commerciale, che attualmente è in favore dell’Italia, così da assicurare che i due paesi possano beneficiare delle relazioni commerciali in modo reciproco. Questo però dovrebbe essere fatto senza ridurre gli attuali livelli di investimenti. Il Sud Africa spera inoltre di beneficiare dall’esperienza dell’Italia nel settore delle microimprese, e delle piccole e medie imprese.

Ma rimangono ancora delle sfide da affrontare, tra cui lo Zimbabwe, di cui D’Alema e il suo omologo sudafricano, Nkosazana Dlamini-Zuma, hanno discusso durante la visita. Lo Zimbabwe, prima della crisi attuale, era la seconda economia più forte della Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe (SADC), dopo il Sud Africa.

Un altro problema per gli investitori italiani è il tasso di criminalità. Infatti proprio disoccupazione, inflazione e disuguaglianza sociale ed economica sarebbero le cause della crescita di violenza nei grandi centri urbani: secondo il Dipartimento di Sicurezza Sudafricano, quest’anno il tasso di criminalità nelle città è cresciuto del 56%. Il rapporto 2006/2007 del South Africa Police Service mostra un aumento del 3,5 per cento negli omicidi; del 118 per cento nei furti violenti alle banche; un’escalation del 25,4 per cento nei furti di appartamenti, e un aumento del sei per cento nei dirottamenti di veicoli.

Attorno a questi temi, che compongono l’agenda politica del governo, il dibattito in vista delle elezioni presidenziali che si terranno nel 2009 è già iniziato. L’Alleanza democratica, principale partito d’opposizione all’African National Congress ha già nominato il nuovo segretario generale: è Helen Zille, attuale sindaco di Cape Town. L'African National Congress, il partito sudafricano al governo, ha aperto la campagna per decidere chi succederà al presidente Thabo Mbeki, che verrà deciso in dicembre. Il leader sarà anche il candidato alle elezioni del 2009 e quasi sicuramente anche il prossimo capo di stato, dato che alle elezioni del 2004 l'Anc ha ottenuto il 70 percento dei voti. Al momento il favorito è Jacob Zuma (vedi foto), uno dei personaggi chiave della sinistra dell’Anc. Zuma in passato è stato accusato e poi prosciolto per i reati di stupro e corruzione, ma ora il vice-presidente dell'ANC è decisamente in corsa per le presidenziali.

Fonti: peacereporter, IPS, Nigrizia.

Monday 6 August 2007

Darfur: trattative fra i gruppi ribelli

I leader dei gruppi armati in lotta nel Darfur si sono finalmente riuniti per la prima volta sabato ad Arusha, in Tanzania. L'incontro è stato possibile grazie alla mediazione di Onu e Unione Africana, che stanno compiendo notevoli sforzi per risolvere la crisi e organizzare un negoziato di pace.
I rappresentanti hanno deciso di prorogare fino ad oggi i negoziati in corso. Non è ancora dato sapere se i colloqui giungeranno ad un esito fattivo.

Friday 3 August 2007

Si acuisce l'impennata inflazionistica in Zimbabwe

Foto tratta da qui durante la crisi del mercato in Zimbabwe nel 2005, ma che purtroppo rende ancora l'idea.

AGI - Servono subito 86 milioni di euro per salvare dalla fame centinaia di migliaia di poveri in Zimbabwe, ridotti al lastrico dalla crisi economica (vedi vecchi posts)

Ora il governo di Harare ha dovuto emettere una banconota-record di 200.000 dollari locali (pari circa a 13 dollari usa e buoni per comprare un chilo di zucchero).

L'attuale tasso di inflazione, il piu' alto del mondo, e' al 5.000 per cento e secondo il Fondo monetario internazionale entro fine anno potrebbe toccare il 100.000 per cento.
Per il PAM da qui a dicembre, la siccita' e l'inflazione potrebbero ridurre letteralmente alla fame milioni di persone.

Per scongiurare il peggio, ha avvertito Amir Abdulla, direttore Pam della regione sudafricana, "il Pam dovrebbe aumentare di almeno dieci volte il numero dei beneficiari nei prossimi otto mesi, ma per farlo ha bisogno di aiuti dai Paesi donatori, e subito".

Bimbi Saharawi a Viterbo

Per il secondo anno consecutivo trenta bambini Saharawi si sono recati a Viterbo per una breve permanenza. "Sono particolarmente felice - ha detto il presidente della provincia Alessandro Mazzoli, rivolgendosi ai bambini - di avervi qui. E' il segnale che il nostro territorio ha a cuore la popolazione del Saharawi e la sua silenziosa e pacifica battaglia per vedersi riconosciuto il diritto all'autodeterminazione.". Cliquez-ici pour lire l'article (vita.it)!

500 disegni di bambini per urlare il dramma del Darfur

l'articolo di The Indipendent del 2 ago


Darfur: The evidence of war crimes

Naufragio in Sierra Leone

Sono almeno 50 i morti e 148 i dispersi durante il naufragio di una nave commerciale avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì, nel nord della Sierra Leone. Due persone invece sono state soccorse dall'Autorità Portuale (AFP). Un corrispondente di una radio locale conferma l'accaduto.

Bambini rifiutati in Madagascar

Nella zona sud-est del Madagascar tra i membri delle etnie Antemoro e Antambahoaka, composte principalmente di agricoltori e di pescatori, i gemelli vengono lasciati morire.
Quando un re del passato, infatti, ebbe due gemelli, la popolazione visse in grande miseria. Gli antichi re sono venerati come divinità in Madagascar e questo ha pesanti conseguenze su questi bambini.
Molti gemelli muoiono poco dopo il parto ed i pochi che sopravvivono sono accolti nell'orfanotrofio della città di Mananjary. Panorama offre alcuni scatti e si può cliccare qui per il link ad una ONG malgascia che si occupa specificamente di questi bimbi.

Thursday 2 August 2007

Deraglia treno nella Repubblica Democratica del Congo

ANSA- Kinshasa - Almeno cento persone sono morte e decine rimaste ferite nel deragliamento di un treno merci carico di clandestini, nel Congo centrale. Lo ha annunciato il portavoce del governo a Kinshasa, Send. L'incidente e' avvenuto vicino al fiume Luembe, 170 km a nord di Kananga, capoluogo del Kasai. Shilombo ha precisato che "data la gravita', verra' inviata una delegazione governativa per valutare la situazione e assistere le vittime".

Forza ibrida ONU-UA in Darfur

La risoluzione 1769 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 31 luglio autorizza il dispiegamento di una forza internazionale (Minuad) in Darfur. Panorama riporta che il Time attira l’attenzione dell’opinione pubblica sugli ostacoli contro i quali la più importante missione di peacekeeping della storia dell’Onu rischia di infrangersi. Il primo riguarda i limiti del mandato di questa forza internazionale, in particolare le regole d'ingaggio, molto restrittive. Ad esempio il “mandato limita i peacekeepers a monitorare – e mai a sequestrare – le armi” in circolazione tra i janjaweed. Un problema che, su scala più ampia, vede la Minuad impossibilitata ad applicare l’embargo sulle armi in Darfur. Altro limite è la natura ibrida della struttura di comando della forza internazionale: "le Nazioni Unite comanderanno e controlleranno le strutture, mentre le decisioni spetteranno a un generale dell’Unione africana”. L’ex coordinatore del Comitato di esperti Onu per il Darfur, Marc Lavergne, non nasconde le sue preoccupazioni riguardo una missione che definisce “totalmente inadeguata a questo conflitto”. Riprendendo il tiro a segno del Time, Lavergne sottolinea che “non ci sono infatti i tempi per formare soldati africani in grado di colmare le lacune dei loro predecessori. Inoltre "l’Unione africana è un’istituzione troppo giovane per gestire una missione così complicata".

“In realtà”, prosegue Lavergne, “dispiegare soldati non basta per risolvere il caso Darfur”. I nodi da sciogliere, infatti, sono due: il primo ad Arusha, in Tanzania, dove tra pochi giorni avranno inizio nuovi negoziati di pace fra i ribelli e il regime sudanese. “Purtroppo, la ribellione è ancora molto divisa e di sicuro non è disposta ad accettare una pacificazione che non offri una divisione concreta del potere”, continua Lavergne. L’altro nodo da sciogliere sta a Khartoum. “Da anni, noi esperti invitiamo la Comunità internazionale a chiudere i conti bancari all’estero della leadership militare sudanese. Parlo di quindici, massimo venti leader, a cui bisogna inoltre impedire qualsiasi sostegno finanziario e militare alle milizie janjaweed. Se non affrontiamo la crisi su questo versante, allora questa missione si rivelerà inutile”.

Ecco una photogallery sui rifugiati darfuriani, sempre di panorama.it.

È notizia di qualche ora fa (AGI) che Burkina Faso, Nigeria, Egitto, Camerun ed Etiopia sono pronti a inviare truppe in Darfur. Lo ha annunciato Said Djinnit, commissario del'Unione africana per la Pace e la sicurezza, dopo una riunione dell'organismo africano nel suo quartier generale, ad Addis Abeba. La disponibilita' a inviare uomini nella Minuad, la forza di pace 'ibrida' Onu-Ua il cui dispiegamento e' stato approvato martedi' dal Consiglio di Sicurezza, e' stata data anche da altri Paesi africani, che al momento non hanno pero' preso un impegno preciso. In particolare, il Senegal si e' detto pronto a inviare militari ma a condizione che questi abbiano regole d'ingaggio piu' chiare riguardo alla loro sicurezza.




Darfur: photogallery della manifestazione


Qui c'è la photogallery della manifestazione a Roma per la giornata mondiale per il Darfur del 29 aprile.